Pink Floyd - "Delicate Sound of Thunder", lo show del 1988, arriva in sala... Il successo della rottura con Waters
Del primo disco dei Pink Floyd che non vedeva la sua partecipazione, ovvero A Momentary lapse of reason (1987), volato in testa alle classifiche di mezzo mondo, Roger Waters pare abbia detto che era «un falso da quattro soldi».
Si, infatti ...
da quel momento è nata praticamente un'altra carriera per la band che l'ha portata a livelli altissimi e che è culminata, probabilmente, col più bel concerto che io abbia mai visto dal vivo:
"The Division Bell world tour" del 1994 che poi è diventato l'album "Pulse".
E non lo dico solo per sfottò verso l'amico Francesco "BigFrà" Ungaro, leader dei Blues Reflex con i quali addirittura io ho potuto proporre al pubblico qualcosa dei magnifici Pink Floyd, perchè saltò quel live.
Giochiamo così, ma ci vogliamo bene 😅😛😜😝
(questa volta me la lancerà la leggendaria "ciabatta"?)
Ora non sto a ripercorrere quei momenti, gli stati d'animo che non sono nemmeno paragonabili agli show, bellissimi per carità di David Gilmour e Roger Waters ai quali ho assistito gli scorsi anni.
Non starò a lamentare mancati passaggi su Radionorba, ma anche Radio Capital, non parlerò di razzismo, guerra e tutto ciò che si cela nel mondo interiore di Waters che rivendica un'intensità che gli altri membri del gruppo non avrebbero.
Vorrei arrivare per gradi a questo che sarà un evento purtroppo solo cinematografico.
La storia dei Pink Floyd è controversa fin dagli inizi perché legata alle alterne vicende di quelli che, tutt'oggi, vengono considerati i musicisti di maggior personalità della band.
La storia dei Pink Floyd è controversa fin dagli inizi perché legata alle alterne vicende di quelli che, tutt'oggi, vengono considerati i musicisti di maggior personalità della band.
Come tutti sapranno Nick Mason, Rick Wright e Roger Waters sono i fondatori di questa leggenda.
Solo in un secondo momento costori si avvalsero del talento non convenzionale di Syd Barrett, un «diamante scintillante» che, però, durò poco tempo .... dopo "The piper at the gates of dawn", la sua fragilità, l'uso di sostanze, ecc.... fecero in modo che questo fosse rimpiazzato da un altro indiscusso talento chitarristico, David Gilmour.
Roger Waters, sempre più leader della band, ma anche sempre meno sopportato dagli altri membri mette sempre più in primo piano la sua presunta ovvietà ad una certa dittatura interna e di conseguenza tanta di far uscire sempre più nella produzione quel suo suo radicalismo politico che non a tutti nella band piace.
Il conflitto con David Gilmour cresce quindi in maniera esponenziale arrivando fino alla rottura che sembra a tutti inevitabile.
Siccome non parliamo dei Radicanto e del territorio, ma vediamo il mercato discografico su larga scala, bisogna dire che a livello commerciale sono gli anni di quel picco floydiano che molti pensavano di aver concluso con "The Wall".
I Pink Floyd non hanno mai disdegnato le evoluzioni ed i cambi di rotta, non a caso subito dopo il 45 giri di esordio, Arnold Layne, scritto da Barrett e prodotto nel 1967 dal guru della rinascita folkrock britannica, l'americano Joe Boyd, non fu difficile cambiare produttore ed avventurarsi verso i primi light show coadiuvati da musica e acidi.
Oggi sappiamo, visto che continuiamo a rendercene conto osservando il fenomeno che la band continua a essere una delle poche formazioni in grado di vendere i propri dischi, a prescindere dalla data di pubblicazione.
Quindi non è un azzardo, anche commercialmente parlando pensare di riproporre un concerto datato e farne un evento.
Non parliamo del già citato "Pulse" e tantomeno del leggendario live a Pompei.
La notizia dell'uscita in ottobre nei cinema di tutto il mondo del film Pink Floyd. Delicate Sound of Thunder (con prevendita dei biglietti a partire dal 27 agosto) è una specie di bomba.
Girate nell'agosto 1988 al Nassau Coliseum di Long Island, New York, e dirette da Wayne Isham, le immagini dei cinque concerti che diedero vita al primo album live della band, il doppio LP, Delicate Sound of Thunder , ricongiungeranno i fan ai propri idoli e permetteranno alle nuove generazioni di interfacciarsi con la musica ad alto livello che comincia a latitare.
Il suono sembra sia stato completamente remixato dai nastri multitraccia originali a opera dello storico ingegnere del suono dei Pink Floyd Andy Jackson insieme a David Gilmour, assistito da Damon Iddins.
La versione restaurata del film-concerto è frutto di un lavoro di cernita tra oltre 100 bobine di negativi originali in 35 mm, restaurati e digitalizzati in 4K.
Qualcosa che sembra così veloce da dover essere fermato dalla polizia stradale, ma allo stesso tempo abbastanza lento da realizzare per permettere a tutti di compiere i giusti interventi per rendere, si spera, la visione e l'ascolto, qualcosa di indimenticabile.
Bisogna anche porre l'accento sull'importanza di quel periodo e di quei live.
I concerti del Nassau Coliseum, infatti, rappresentano una tappa fondamentale nella seconda vita dei Pink Floyd.
Come già accennato in precedenza. la prima si è di fatto conclusa con il doppio concept album The Wall, il gran finale di Waters contro il sistema che vede gli uomini sempre più pedine dei potenti, e soprattutto contro la guerra, incubo dell'umanità e vera e propria ossessione di colui che non ha mai superato la perdita del padre nello sbarco di Anzio.
Nel caso non fosse bastato quello come gran finale
"The final cut", disco del 1983 rappresenta più un progetto di Waters che indica la strada da seguire, lo scioglimento.
Dello stesso avviso non sono gli altri membri che dopo aver vinto la battaglia legale per il nome contro Waters stesso, si rimettono in pista addirittura con il ritorno di Richard Wright, fuoriuscito nel 1979, dopo la produzione di The Wall.
Roger Waters cercò di boicottare il disco, di deriderlo, quasi.
Riteneva che i Pink Floyd fossero quasi la sua band di accompagnamento e che lui fosse indispensabile.
Certo, un genio,
certo a lui si deve molto,
ma la band era l'insieme di grandissimi musicisti, artisti con spiccate personalità e molti argomenti da offrire.
Il resto è storia....
Sul palco del Nassau Coliseum, insieme ai tre Pink Floyd storici, Nick Mason, David Gilmour e Richard Wright, ritroveremo tanti bravissimi musicisti:Jon Carin (tastiere, voce), Tim Renwick (chitarra, voce), Guy Pratt (basso, voce), Gary Wallis (percussioni), Scott Page (sassofoni, chitarra), Margret Taylor (cori), Rachel Fury (cori) e Durga McBroom (cori).
Quel tour raccolse più di 4,25 milioni di fan in oltre 2 anni: un successo clamoroso.
Oggi possiamo tornare a quel momento, con buona pace del buon Roger....
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