Pride ... a prescindere dal proprio orientamento... e non solo il 17 Maggio. (Breaking the silence)
Il 17 maggio la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia romperà parte del silenzio.
Il tema scelto per la campagna 2020 è Breaking the Silence.
Migliaia di persone sono invitate a prendersi lo spazio che le spetta, perché tutte le realtà, tutte le voci e tutte le storie contano.
Ma non sarebbe meglio concepire tutto ciò da parte di tutti e per 365 giorni all'anno?
"Un uomo viene nel nome dell'amore
Un uomo viene e vaUn uomo viene per giustificare
Un uomo per cambiare le cose"
(U2)
Dovremmo parlare d'amore, invece rieccoci a parlare di diritti, questa parola scontata per tutti, ma solo "a chiacchiere" alcune volte.
La Giornata internazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia (o IDAHOBIT, acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia) è una ricorrenza promossa dal Comitato Internazionale per la Giornata contro l'Omofobia e la Transfobia e riconosciuta dall'Unione europea e dalle Nazioni Unite che si celebra dal 2004 il 17 maggio di ogni anno.
Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione e nell’ordinamento internazionale.
È compito dello Stato garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive.
Perché ciò sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalità e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di sé.
La capacità di emancipazione e di autonomia delle persone è strettamente connessa all’attenzione, al rispetto e alla parità di trattamento che si riceve dagli altri.
Operare per una società libera e matura, basata sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle persone, significa non permettere che la propria identità o l’orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale».
(Roma, 17 maggio 2020 – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella)
Sembra di rivivere una specie di "Ritorno al Futuro" e se usiamo la macchina del tempo per ritornare nel presente ci rendiamo conto che sicuramente qualcosa è andata storto nell'evoluzione della nostra società se, nel 2020, dobbiamo parlare ancora in questi termini.
Il nuovo millennio sarebbe dovuto essere una continua "Giornata mondiale dei diritti umani"...
invece, purtroppo, sotto molti aspetti...
"Siamo fatti di barriere,
spostati grazie al vento come fanno le bandiere"
(Marmenta)
molti interventi sembrano cantilene, ogni anno...
(Giorgio Napolitano, discorso in occasione della Giornata IDAHOBIT del 2013)
…. ma non a tutti rimane qualcosa, scivola tutto via, come se non riguardasse chiunque il concetto della libertà e dei diritti che sono di tutti, a prescindere dell'argomento che si tratta.
L'obiettivo della giornata è quello di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell'omofobia, della bifobia e della transfobia, qualcosa che nella società civile non ci sarebbe mai dovuto essere, ma che è ancora più assurdo nel 2020.
Ci sono pantaloni da donna aderenti per la danza moderna e per lo sport, usati anche come capo d'abbigliamento quotidiano e si contano numerose caratteristiche biometriche e genetiche di un individuo che viene classificato tramite la presenza o l'assenza di antigeni sulla superficie dei globuli rossi.
Ci sono tantissimi modi di vedere le cose, classificarle, anche se io spesso mi chiedo quale senso abbia tutto ciò.
Se penso che uno dei matrimoni più belli, più toccanti, più indimenticabili ai quali io sia stato invitato è stato quello tra due amici dello stesso sesso, non riesco proprio a concepire come la gente possa essere così idiota, più che ignorante, da continuare a perseguire convinzioni stolte, grette ed inaccettabili per qualsiasi individuo che vuole essere degno di definirsi essere umano.
In questo periodo la parola Decreto è all'ordine del giorno...
io ricorderò a vita, probabilmente, solo il ddl Crinnà.
Invece dobbiamo ancora ascoltare discorsi che cercano di risolvere quello che è ancora un problema:
"Dobbiamo impegnarci tutti e di più per combattere i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTI che continuano quotidianamente a vivere nella paura e nell'insicurezza.
E' una questione di diritti umani che riguarda tutti noi.
Tutte le persone hanno gli stessi diritti e non possiamo più tollerare la violenza e la discriminazione nei confronti delle persone gay, lesbiche e transgender.
Questo periodo di isolamento e convivenza forzata da Covid-19 inoltre, ha visto crescere gli episodi di discriminazione e violenza di natura omotransfobica nel contesto familiare.
Per questo abbiamo pensato di avviare progetti pilota di refuge center per persone LGBT finanziati con fondi europei.
In questo contesto l'approvazione di una legge contro l'omotransfobia, già in discussione in Parlamento, appare sempre più necessaria.
Tutto questo ci ha portato a lanciare sui social un messaggio di speranza #questionedidiritti. Combattere l'omotransfobia è segno di civiltà!, affinché ognuno possa impegnarsi dando segno di civiltà per isolare ogni sentimento pregiudizievole e discriminatorio nei confronti delle persone con un diverso orientamento o identità sessuale".
(Triantafillos Loukarelis direttore dell'UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la ricorrenza, oggi 17 maggio, della giornata mondiale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia)
Meglio prendere un aereo e spostarsi verso altri lidi?
No, meglio rimanere qui e ribadire un concetto che dovrebbe essere ovvio in chi ha un minimo di quoziente intellettivo ed un minimo di cuore.
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