18 Maggio, un'altra .... "Liberazione"?
Chissà se questa data, rimarrà nella storia...
Il 18 Maggio 2020, potrebbe essere considerato quasi come il 25 Aprile.
Per certi versi è una nuova "Liberazione"...
Da un nemico che non ha divise, come canta Daniele Silvestri, anche se non si può mai dire, ma non approfondiamo in questa sede.
Non possiamo considerarlo un altro 1 Maggio… perché nonostante il ritorno al lavoro un po' di tutti, le cose non stanno proprio come si vuol fare credere…
Non stiamo qui comunque a sindacare oltre al lecito come se dovessimo stabilire l'RH del sangue o se quella melodia possa andare bene con quel tipo di arrangiamento, ma comunque non limitiamoci solamente a vedere se i pantaloni sportivi vanno bene, per esempio, sotto quella giacca.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il decreto e dal 18 maggio, tutto è cambiato.
Il testo del decreto è tutto qui.
Ma vediamo qualcosa anche in questo spazio.
D’intesa con le Regioni, il Governo ha permesso l’apertura delle attività produttive, con una delega alle Istituzioni locali che «possono stabilire una diversa data in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori».
Ad ogni modo a grandi linee a partire dal 18 maggio 2020 fino al 15 giugno 2020, le regole da seguire saranno quelle riportate DPCM.
Ovviamente il decreto, all’articolo 1, stabilisce che chi ha un’infezione respiratoria caratterizzata da una febbre maggiore di 37,5 gradi «deve rimanere presso il proprio domicilio» e contattare il proprio medico curante.
Il Dpcm stabilisce inoltre che anziani e malati cronici debbano restare a casa «salvo necessità».
E' bene sottolineare, ma lo farò, molto probabilmente in un articolo monotematico, che le mascherine non sono sempre obbligatorie.
Indossarle è obbligatorio nei luoghi pubblici chiusi e sui mezzi di trasporto.
E' consigliato indossarle anche all'aperto, se si ritiene ci sia difficoltà a mantenere la distanza di sicurezza, quindi in un luogo affollato, per esempio, anche se esterno.
Le strutture ricettive potranno esercitare a condizione che sia assicurato il mantenimento del distanziamento sociale, garantendo comunque la distanza interpersonale di sicurezza di un metro negli spazi comuni con le linee guida, i protocolli e le linee guida adottati dalle regioni, idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio, tenuto conto delle diverse tipologie di strutture ricettive.
I protocolli o linee guida riguardano in ogni caso:
1) le modalità di accesso, ricevimento, assistenza agli ospiti;
2) le modalità di utilizzo degli spazi comuni, fatte salve le specifiche prescrizioni adottate per le attività di somministrazione di cibi e bevande e di ristorazione;
3) le misure igienico-sanitarie per le camere e gli ambienti comuni;
4) l’accesso dei fornitori esterni;
5) le modalità di svolgimento delle attività ludiche e sportive;
6) lo svolgimento di eventuali servizi navetta a disposizione dei clienti;
7) le modalità di informazione agli ospiti e agli operatori circa le misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire all’interno delle strutture ricettive e negli eventuali spazi all’aperto di pertinenza.
Dal 18 maggio si potrà partecipare alle funzioni religiose.
L’accesso in chiesa, in sinagoga e negli altri luoghi di culto è consentito solo nel rispetto della distanza di almeno un metro e di una serie di disposizioni volte a evitare assembramenti e contatti a rischio.
L’accesso in chiesa, in sinagoga e negli altri luoghi di culto è consentito solo nel rispetto della distanza di almeno un metro e di una serie di disposizioni volte a evitare assembramenti e contatti a rischio.
Palestre e piscine potranno riaprire dal 25 maggio, ma non in Lombardia.
Dal 3 giugno 2020 non saranno soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti in tutta Italia e da e per i seguenti Stati:
a) Stati membri dell’Unione Europea;
b) Stati parte dell’accordo di Schengen;
c) Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord;
d) Andorra, Principato di Monaco;
e) Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano.
Prima del 3 giugno, chi arriva in Italia dall’estero (ad esempio per motivi di necessità e urgenza, oppure di salute) dovrà fare 14 giorni di isolamento fiduciario anche se è asintomatico e anche se è arrivato a bordo della propria auto privata.
Dal 15 giugno 2020 riaprono cinema e teatri.
Le attività saranno svolte solo con posti a sedere pre-assegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori, con il numero massimo di spettatori:
- 1000 persone per spettacoli all’aperto;
- 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi.
I centri benessere, i centri culturali, le sale scommesse, bingo e discoteche resteranno ancora chiusi.
Anche i cortei restano vietati fino a data da destinarsi.
All’articolo 1 lettera i del Dpcm si legge che «lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica», a condizione che «siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal questore».
Insomma anche se in qualche punto il Decreto sembra essere stato scritto da Antonio Cassano, o quantomeno invita ad alcune "Cassanate", bisogna dire che, rispetto al "lockdown" questo è molto più di una boccata d'aria, anche se a queste condizioni, non tutti possono ripartire.
Per alcuni settori sembra che non si conoscano le esigenze ed i problemi.
Un pò come se l'Aism, dicesse che la sclerosi multipla si cura direttamente con le mele che vende o l'Airc, annusando le azalee che vende per la festa della mamma o ad Acquaviva, con le cipolle.
Ad ogni modo, il 18 Maggio è una sorta di Liberazione...
e chiacchiere non ce ne vogliono.
Commenti