Coronavirus: Panoramica sulla Pandemia quando cominciano le prime riaperture.
Oltre 1,8 milioni i casi di coronavirus nel mondo; il numero dei decessi ha superato quota 110 mila. Il tutto secondo uno degli aggiornamenti più recenti della Johns Hopkins.
In Europa l'Italia, la Spagna ed il Regno Unito registrano il numero maggiore di decessi, ma la pandemia è globale.
La situazione nella penisola italica è, comunque, in miglioramento.
Almeno questa è la sensazione che si recepisce.
Almeno questa è la sensazione che si recepisce.
Dal quotidiano punto della situazione fatto dalla Protezione civile anche il 13 Aprile 2020, apprendiamo dati confortanti.
Calano ancora, per il decimo giorno consecutivo, i ricoveri in terapia intensiva. Sono 3.260 i pazienti nei reparti, 83 in meno rispetto a ieri.
Di questi, 1.143 sono in Lombardia, la Regione più colpita, 33 in meno rispetto a ieri.
Dei 103.616 malati complessivi, 28.023 sono ricoverati con sintomi, 176 in più rispetto a ieri, e 72.333 sono quelli in isolamento domiciliare.
Ci sono pareri contrastanti, perché per qualcuno questi dati non sono attendibili.
Premesso che tutto ciò che ho scritto è stato reso noto dalla Protezione civile, perché questi numeri non dovrebbero essere veritieri?
Sono complessivamente 103.616 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 1.363 rispetto a ieri, quando l'incremento era stato di 1.984.
Sono 35.435, invece i guariti, 1.224 più di ieri, quando I'aumento era stato di 1.677.
Infine, sono 20.465 le vittime, con un aumento rispetto a ieri di 566, quando l'aumento era stato di 431.
Facendo un riepilogo generale, possiamo osservare la seguente lista:
Di questi, 1.143 sono in Lombardia, la Regione più colpita, 33 in meno rispetto a ieri.
Dei 103.616 malati complessivi, 28.023 sono ricoverati con sintomi, 176 in più rispetto a ieri, e 72.333 sono quelli in isolamento domiciliare.
Ci sono pareri contrastanti, perché per qualcuno questi dati non sono attendibili.
Premesso che tutto ciò che ho scritto è stato reso noto dalla Protezione civile, perché questi numeri non dovrebbero essere veritieri?
Sono complessivamente 103.616 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 1.363 rispetto a ieri, quando l'incremento era stato di 1.984.
Sono 35.435, invece i guariti, 1.224 più di ieri, quando I'aumento era stato di 1.677.
Infine, sono 20.465 le vittime, con un aumento rispetto a ieri di 566, quando l'aumento era stato di 431.
Facendo un riepilogo generale, possiamo osservare la seguente lista:
Non basta un brano solidale alla Beppe Delre e non c'entra il Generational Gap", per vederci chiaro dobbiamo affidarci ai numeri, senza sentimentalismi di sorta e partire dai giusti presupposti.
Per esempio, quando parliamo di numero di casi in diminuzione, non può dipendere anche dal fatto che anche oggi i tamponi fatti sono stati 10.000 in meno?
Certo, anche perché la percentuale di positivi rilevati sui tamponi fatti si attesta sull'8.58% per l'Italia (Lombardia 23%).
Se il Presidente della Lombardia ha portato la quarantena a 28 giorni, non un Capriccio all'italiana.
Su altri numeri non dovrebbe esserlo neanche quanto accade in Veneto dove si ammette che il 60% delle aziende sono aperte.
Questa analisi così dettagliate non è casuale quando ci troviamo di fronte alle nuove riaperture che danno, quasi la sensazione che il peggio sia passato, come tutti ci auguriamo.
Ma è veramente così?
In realtà se Giovanni Rezza dell'istituto superiore di sanità è costretto a fare delle precisazioni, questo ci deve far capire che dovrà passare ancora del tempo per ritrovare la normalità
"Siamo ancora in fase uno; non c'è dubbio. Segnali positivi ci sono ma il numero dei morti è ancora elevato perché è da attribuire a contagi precedenti.
I numeri diminuiscono lentamente perché si riferiscono ai contagi.
Il tempo che passa tra il momento del contagio e il momento della notifica dei dati, cioè oggi, può essere anche di 20 giorni, per cui se si legge che 'oggi ci sono 300 nuovi contagi', sono in realtà nuovi casi, quindi che hanno acquisito le infezioni 20 giorni fa. Quello che si vede oggi è qualcosa che in termini di contagi è attribuibile a giorni fa, questo è importante per capire bene il senso dei dati".
Facendo una panoramica all'estero, notiamo come i tempi e la diffusione sia diversa, ma alla fine le situazioni si vanno quasi tutte, per certi versi ad assomigliare nelle modalità.
Per esempio, quando parliamo di numero di casi in diminuzione, non può dipendere anche dal fatto che anche oggi i tamponi fatti sono stati 10.000 in meno?
Certo, anche perché la percentuale di positivi rilevati sui tamponi fatti si attesta sull'8.58% per l'Italia (Lombardia 23%).
Se il Presidente della Lombardia ha portato la quarantena a 28 giorni, non un Capriccio all'italiana.
Su altri numeri non dovrebbe esserlo neanche quanto accade in Veneto dove si ammette che il 60% delle aziende sono aperte.
Questa analisi così dettagliate non è casuale quando ci troviamo di fronte alle nuove riaperture che danno, quasi la sensazione che il peggio sia passato, come tutti ci auguriamo.
Ma è veramente così?
In realtà se Giovanni Rezza dell'istituto superiore di sanità è costretto a fare delle precisazioni, questo ci deve far capire che dovrà passare ancora del tempo per ritrovare la normalità
"Siamo ancora in fase uno; non c'è dubbio. Segnali positivi ci sono ma il numero dei morti è ancora elevato perché è da attribuire a contagi precedenti.
I numeri diminuiscono lentamente perché si riferiscono ai contagi.
Il tempo che passa tra il momento del contagio e il momento della notifica dei dati, cioè oggi, può essere anche di 20 giorni, per cui se si legge che 'oggi ci sono 300 nuovi contagi', sono in realtà nuovi casi, quindi che hanno acquisito le infezioni 20 giorni fa. Quello che si vede oggi è qualcosa che in termini di contagi è attribuibile a giorni fa, questo è importante per capire bene il senso dei dati".
Facendo una panoramica all'estero, notiamo come i tempi e la diffusione sia diversa, ma alla fine le situazioni si vanno quasi tutte, per certi versi ad assomigliare nelle modalità.
Gli Stati Uniti superano quota 22.000 morti per coronavirus: i decessi sono esattamente 22.020, su 555.313 casi. Secondo i dati dell'università Johns Hopkins, sono stati 1.514 i morti nelle ultime 24 ore.
Trump continua fare polemiche su Twitter, ma si rende conto, comunque della gravità della situazione.
La Russia raggiunge il suo record di nuovi casi dall'inizio; 2000
In Francia 14.393 morti, 315 in 24 ore
La Cina ha registrato domenica 108 nuovi casi di infezioni da coronavirus, di cui 98 importati e 10 interni.
Scende il numero delle vittime in Spagna.
Nelle ultime 24 ore ne sono state registrate 517, secondo i dati del ministero della Sanità, per un totale di 17.489 dall'inizio della crisi.
E così mentre il Viminale informa che Stradale, Polizia, Carabinieri, ecc., a Pasqua hanno sanzionato quasi quasi 14mila persone, ci si ritrova in questa situazione dubbiosa sul futuro che comincia a sembrare perenne.
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