Coronavirus Mola: Il 5° Decesso... "ha nome e cognome".
Troppo noto e tante le manifestazioni d'affetto, per mantenere il riserbo sull'identità come era avvenuto per i precedenti contagi e decessi.
La notizia è del 13 Aprile 2020, quando la voce che cominciava a circolare insistentemente, fu confermata da fonti più o meno ufficiali.
Alcuni di coloro che si occupano di informazione a livello locale, mantennero il silenzio, aspettando l'ufficialità o la diretta Facebook del Sindaco Giuseppe Colonna che, invece non ci fu.
Ovviamente fu pubblicata la notizia sull'unico spazio web che invece non partecipa a questa "specie di accordo", aggiungendo particolari errati sui tamponi, ma chiaramente non siamo qui oggi a polemizzare.
Per tutto il giorno ci furono pubblicazioni, post sui social che, fondamentalmente facevano capire quale fosse l'identità dell'uomo; Città Nostra, continuò a mantenere il riserbo, mentre Fax online, titolò con il nome della vittima.
A prescindere dai retroscena, il concetto principale è uno solo:
A Mola sale la lista dei decessi a causa della pandemia che sta mietendo vittime in tutto il mondo
In questo periodo vengono messe, quasi in discussioni, sia alcune questioni di religione, di Chiesa che frasi di letteratura che ci conciliavano con l'aspetto cattolico, visto che la nostra cultura è da sempre fortemente incentrata sull'aspetto spirituale.
Come si può riuscire, ad esempio, a prendere per buona un'espressione che fino ad ora era stata considerata autentica, come questa?
(Alessandro Manzoni - I promessi Sposi)
Paradise City o Paradiso Città, a seconda del fatto che il concetto lo interpretiamo secondo musiche italiane o straniere è la meta che tutti ci auguriamo per i nostri cari, ma in questo momento, molti dei concetti ai quali eravamo legati sono in una specie di indescrivibile stand by, come se fossimo un server.
La linea dell'amministrazione fino ad ora è stata quella di non diffondere le generalità dei contagiati e di coloro che, purtroppo, sono deceduti, ma questa volta non è stato possibile ottemperare a tale decisione, anche perché, più delle altre volte, la notizia si è diffusa subito, non solo attraverso il chiacchiericcio becero, ma anche attraverso canali affidabili.
Purtroppo, il protagonista della triste vicenda, risultato positivo al Coronavirus, era ricoverato in terapia intensiva al Policlinico di Bari e, come spesso sta accadendo in questi casi, non ce l'ha fatta a causa di complicanze sopraggiunte.
Il Primo Cittadino di Mola di Bari, questa volta non è apparso in video, ma ha postato un pensiero sul suo profilo Facebook:
Da autentico "capatosta", con la verve che tutti gli riconoscevamo, ha combattuto in queste ultime settimane in ospedale, come padre e nonno.
Ai suoi parenti prima di tutto va un abbraccio, che neanche possiamo donarvi nel freddo sociale che ci circonda. Le nostre parole, i nostri ricordi so che non vi basteranno ma spero rappresentino una piccola percentuale di una cerimonia pubblica che avremmo voluto dedicargli.
Lo sentiremo ancora vicino a noi, ne sono certo, nell'aula consiliare o nelle aule dei tribunali.
Ciao Gaetano."
Gaetano, appunto,
Gaetano Franzese, già amministratore comunale e noto professionista molese che aveva 73 anni ed a giudicare dai tanti tributi che sono piovuti sui social ed, ovviamente, non solo, una persona stimata da molti.
Le condoglianze di Manciolandia si aggiungono a quelle di tutti coloro che hanno dedicato un pensiero al nostro concittadino, così come è avvenuto per le altre vittime di questa situazione assurda.
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