Coronavirus, Nuovo Decreto di Conte.
Non cambia nei concetti la situazione, ma inasprisce le sanzioni
Analizziamo il nuovo provvedimento del Governo attraverso la conferenza stampa attraverso la quale il premier Conte ha chiarito alcuni punti.
Partiamo da quello più essenziale:
"A livello sanzionatorio abbiamo introdotto una multa da 400 a 3000 euro."
"A livello sanzionatorio abbiamo introdotto una multa da 400 a 3000 euro."
Quindi, al termine del Cdm, abbiamo un nuovo decreto sull'emergenza coronavirus, ma è bene sapere che nel caso di violazione delle regole previste non è previsto il fermo amministrativo per le automobili.
Non è la disfida di Barletta, non viviamo le disavventure del Mali, eppure ci vuole un fisico bestiale, per dirla alla Luca Carboni, sia per combattere la malattia che per resistere in questa situazione.
Purtroppo non basta fare una preparazione atletica, come se dovessimo partecipare ad Euro 2020, anzi la soluzione migliore è proprio quella di non fare assolutamente niente.
Parliamo di
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"un decreto che riordina le misure di questa fase" e si sa già che ogni 15 giorni sarà riferito tutto in Parlamento a partire da mercoledì quando alle 18 il premier sarà alla Camera per un'informativa e giovedì alle 10 al Senato.
"Abbiamo regolamentato in modo più puntuale e trasparente i rapporti tra attività del governo e il Parlamento.
"Abbiamo regolamentato in modo più puntuale e trasparente i rapporti tra attività del governo e il Parlamento.
Ogni decreto, ogni iniziativa governativa sarà trasmessa ai presidenti delle Camere".
In molti si chiedono se l'autonomia delle Regioni non sia da ostacolo al Governo centrale, anch'io, da sempre contrario ad ogni forma di federalismo, sarei di questa opinione, ma evidentemente non dovrebbe essere così per il Presidente del Consiglio:
In molti si chiedono se l'autonomia delle Regioni non sia da ostacolo al Governo centrale, anch'io, da sempre contrario ad ogni forma di federalismo, sarei di questa opinione, ma evidentemente non dovrebbe essere così per il Presidente del Consiglio:
"Abbiamo regolamentato in modo lineare gli interventi del governo e le regioni. Lasciamo che i presidenti delle regioni possano adottare nell'ambito delle loro competenze anche provvedimenti più restrittivi, più severi e ovviamente però rimane la funzione di coordinamento, di omogeneità che viene assicurata a tutto il territorio nazionale dai nostri interventi".
Parte del mondo del lavoro minaccia rivolte, ma anche in questo caso Conte ha parole tranquilizzanti:
Parte del mondo del lavoro minaccia rivolte, ma anche in questo caso Conte ha parole tranquilizzanti:
"I sindacati sanno che con loro la porta di Palazzo Chigi e dei vari ministeri che sono interessati è sempre aperta.
Lavoro con loro, non dico che è un lavoro quotidiano ma quasi.
Ritengo che la modalità migliore per assumere decisioni sia il confronto con tutte le parti sociali, ma nello stesso tempo dico sempre che la responsabilità della decisione spetta al governo, anche perché non possiamo pensare di introdurre modalità di codecisione.
La concertazione degli anni Novanta è un periodo storico che dobbiamo considerare superato.
Mi auguro che non ci sia uno sciopero, in questo momento il Paese non se lo può permettere".
Dopo aver assicurato che:
"la filiera alimentare sarà assolutamente garantita e posso garantire che sarà assicurato il rifornimento di carburante",
Smentendo le voci che dicevano il contrario, Conte si è soffermato sulle forze che presidiano il territorio.
Carabinieri, polizia stradale e non, quella locale, ecc... In tanti stanno lavorando affinché le decisioni siano fatte rispettare.
C'è chi chiede qualcosa in più.
"Le forze dell'ordine stanno facendo un attento monitoraggio, ma devo dire che la stragrande maggioranza dei cittadini si sta conformando alle nuove regole e nuove abitudini di vita.
"Le forze dell'ordine stanno facendo un attento monitoraggio, ma devo dire che la stragrande maggioranza dei cittadini si sta conformando alle nuove regole e nuove abitudini di vita.
Questo ci deve rendere tutti particolarmente orgogliosi.
Ben venga l'uso dell'Esercito, ma l'ordine pubblico non si mantiene dando l'immagine di una militarizzazione del Paese.
Stiamo già utilizzando l'esercito, come le pattuglie dell'Operazione Strade Sicure che stanno integrando il lavoro delle forze dell'ordine".
E la luna bussò... Non è solo la frase di una canzone di Loredana Bertè, ma può rappresentare tutto quel mondo che è all'esterno delle nostre quattro mura e che ci tira verso di lui.
Per qualcuno potrebbe rappresentare anche la versione reale del film di Lino Banfi "Vieni avanti creino", ma chi non pagherebbe per far terminare questa reclusione forzata?
Il premier lo comprende, ma ovviamente non può concedere sconti:
"E' una prova durissima.
In queste giornate costretti a stare a casa avremo più tempo per riflettere sulla nostra vita e ne trarremo insegnamento.
Sono convinto che questa prova difficilissima ci renderà migliori.
Questo periodo è anche l'occasione per fare riflessioni che di solito non facciamo perché presi dal tran tran frenetico di ogni giorno. L'Italia non ha mai affrontato problematiche di questo tipo''.
Siamo la nazione degli artisti e di grandi menti siamo il popolo che ha partorito Leonardo da Vinci, ma questo non basta per evitare tutto questo.
Siamo la nazione degli artisti e di grandi menti siamo il popolo che ha partorito Leonardo da Vinci, ma questo non basta per evitare tutto questo.
"Stiamo vivendo una situazione drammatica ma stiamo reagendo in modo efficace rispetto a quello che era la situazione di partenza.
Decidere di chiudere interi comparti individuando di punto in bianco quali sono le attività essenziali e non essenziali è una operazione complicatissima.
L'Italia non ha mai affrontato problematiche di questo tipo.
Stiamo facendo degli aggiustamenti, è una cosa complicata, perché le filiere produttive sono molto integrate".
Si, ma quanto durerà tutto questo?
Ci sono previsioni alle quali poterci aggrappare, almeno per sperare?
"Visto che si è creato un po' di dibattito sul fatto che l'emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020 con questo decreto, che non c'è nulla di vero. Assolutamente no.
"Visto che si è creato un po' di dibattito sul fatto che l'emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020 con questo decreto, che non c'è nulla di vero. Assolutamente no.
Vorrei ricordare che quando abbiamo adottato il primo provvedimento a fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale per uno spazio di 6 mesi, sino al 31 luglio 2020.
Questo non significa che le misure restrittive che sono in vigore saranno prorogate fino al 31 luglio.
Noi siamo pronti in qualunque momento, e mi auguro prestissimo, ad allentare la morsa delle misure restrittive, a superarle e siamo confidenti e fiduciosi che ben prima di quella scadenza, potremo tornare alle nostre abitudini di vita".
Insomma, abbiamo vissuto un altro capitolo di questa assurda quanto incresciosa vicenda.
L'ennaeimo decreto ed un'altra giornata di malati, guariti e, purtroppo, deceduti.
Finirà, speriamo il più presto possibile.
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