“What a wonderful world”: mostra personale di CleMa (Mariantonietta Clemente) dal 10 Febbraio 2020 al 6 Marzo - eCampus Università - Bari
Quando si pronuncia “What a wonderful world” come d'incanto si viene trasportati in una specie di limbo, la cui colonna sonora è fatta di note melodiose accompagnate dalla voce di Luis Armostrong.
In quel limbo è facile ritrovarsi da “What a wonderful world” a "It's a Wonderfull life" … non il brano dei Black, di fine anni 80, ma il film del 1946 diretto da Frank Capra che vede James Stewart e Donna Reed tra i protagonisti.
Perché faccio questa introduzione?
Chiaro, quando si parla di arte, i confini non sono più così netti e così marcati come nella vita che ci ostiniamo a chiamare … reale; quella che vede Donald Trump tra le persone più potenti e Djerba solo una località per le vacanze.
Quella che vede la parola "debiti" ai primi posti della percezione di ognuno di noi e musicisti come David Gilmour o, in Italia, Daniele Silvestri, come qualcosa da mettere #Dalcentroailati.
A prescindere che ci si trovi a Cuba o in Croazia, in Uruguay, a Venezia, a Turi o a Bitritto, un certo tipo di essenza, a par mio deve sempre venire fuori ed è quello che si potrà trovare rappresentato nel lavoro di una mia amica e concittadina.
"What a wonderful world" è la mostra personale di CleMa, al secolo Mariantonietta Clemente
Perché faccio questa introduzione?
Chiaro, quando si parla di arte, i confini non sono più così netti e così marcati come nella vita che ci ostiniamo a chiamare … reale; quella che vede Donald Trump tra le persone più potenti e Djerba solo una località per le vacanze.
Quella che vede la parola "debiti" ai primi posti della percezione di ognuno di noi e musicisti come David Gilmour o, in Italia, Daniele Silvestri, come qualcosa da mettere #Dalcentroailati.
A prescindere che ci si trovi a Cuba o in Croazia, in Uruguay, a Venezia, a Turi o a Bitritto, un certo tipo di essenza, a par mio deve sempre venire fuori ed è quello che si potrà trovare rappresentato nel lavoro di una mia amica e concittadina.
"What a wonderful world" è la mostra personale di CleMa, al secolo Mariantonietta Clemente
il vernissage della quale si terrà Lunedì 10 Febbraio 2020.
Non starò qui a magnificare che la finestra disegnata in una mia stanza (che di finestre vere non ne ha) o la scritta "Lo Sposo" e "La Sposa" sulle scarpe del mio matrimonio, sono opera sua, ma chiaramente è attraverso questa mostra che potremo apprezzare l'animo dell'artista, soprattutto per quella tecnica tenue che ha utilizzato.
Ma quando è di spessore, secondo me, l'opera in acquerello è di gran lunga più preziosa della tecnica ad olio.
Ammirando questi lavori si percepisce la bravura espressa con l'ironia che CleMa usa anche in questa tecnica.
Questa mostra è una denuncia alle brutture che l'uomo perpetua contro sé stesso come il progressivo degrado delle condizioni atmosferiche che portano verso l'autodistruzione del pianeta.
E mi piace associare il nome di Mariantonietta Clemente a quello di Andrei Andriyka un maestro di questa tecnica, ormai una leggenda in Russia (invitandola ad andare a vedere il suo museo) e sono certo che un giorno la si possa celebrare nel mondo come il maestro russo."
(Massimo Diodati)
Noi che l'Arte è un'associazione culturale di promozione per giovani artisti.
In un periodo in cui la perdita di valori è assoluta e nel quale ognuno affronta le difficoltà spesso in grande solitudine, l’intento “di dare voce” a tutti coloro che vivono di arte ed in particolare ai giovani artisti è fondamentale; con queste premesse nascono i presupposti dell'organizzazione di questo evento.
La mostra, curata da Massimo Diodati, sarà inaugurata dalla Prof.ssa Rosa Anna Pucciarielli e sarà visitabile dal 10 Febbraio 2020 al 6 Marzo.
presso
eCampus Università Piazza Giulio Cesare, 13 - Bari
Dal Lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 18,30
Il Sabato dalle 9,30 alle 12,00.
"Da tempo non vedevo acquerelli così acquosi, che definirei da manuale, perfino ancora in fieri, ma che sarebbe bello restassero lì, indefiniti, a mostrare quanta e quale espressività può contenere un acquerello che sprizza, schizza, lascia gocciolare, macchie che preludono a forme anche precise ed eloquenti, o invece diventano quasi fumetto ammiccante o derisorio.
Inoltre, la mia vecchia passione per il Dadaismo e per l’arte materica mi suggerisce di aggiungere che l’acquerello può anche servire come tecnica complementare per composizioni più ampie e soggetti più complessi e temerari."
(Aldo A. Pezzarossa)
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