Natale in Casa Cupiello, di Eduardo De Filippo - 8 Febbraio 2020 - XX Stagione di Prosa - Teatro Angioino, Mola di Bari
L'arte ha un potere fondamentale, quello di dislocarci temporalmente.
Lo fa con le sensazioni che trasmette, con gli stati d'animo che suscita, ma ci porta anche a spasso nel tempo nel giro di pochi minuti.
In questo caso, dopo aver iniziato il nuovo anno, celebrato il giorno della memoria, essere entrati nel periodo di Carnevale ed aver puntato all'imminente San Valentino, ci ritroveremo improvvisamente a Natale.
La Compagnia Teatro d’Oggi, presenta, infatti, per la XX Stagione di Prosa 2019/20 del Teatro Angioino in Mola di Bari (Ba), con la direzione artistica di Francesco Capotorto,
Sabato 8 febbraio 2020 alle ore 21,00,
la Compagnia instabile Napolinscena in
“Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo
con Bettina Calcagno, Francesco D’Andria, Mimmo Macri, Ascanio Cimmino, Simona Lezzi, Antonio Fago, Margherita Buono, Antonio LaGioia, Achille Zizzi.
Regia Ascanio Cimmino
Scene Luciano Mazzarano.
Non solo cambieremo mese, ma andremo molto più indietro nel tempo, per seguire le vicende di una delle rappresentazioni teatrali che più amo in maniera assoluta.
Non vi sono raccontati inseguimenti della polizia stradale, non è citato il Pil, tutto è molto statico ed all'apparenza semplicistico, ma è un quadro degno della migliore pittura.
Quella dei Cupiello è una umile famiglia della Napoli degli anni trenta.
Il capofamiglia è Luca “uomo di fiducia” di una tipografia, amante del presepe e della tradizione che esso rappresenta.
La sua sposa, Concetta, è una donna pragmatica, dura a volte, ma soprattutto stanca e segnata dall’età e dalle difficoltà.
Tommasino è invece il giovane nullafacente che si regge sulle spalle dei due anziani e stanchi genitori e dello zio Pasqualino (fratello di Luca) al quale sottrae, quando può, oggetti e/o denaro.
Infine, Ninuccia, la figlia “colta”, che ha studiato e che, soprattutto, ha sposato Nicolino Percuoco, ricco commerciante di bottoni, personaggio adorato e venerato quasi dai due anziani coniugi poiché rappresenta il classico “partito buono” con il quale Ninuccia si è sistemata, ma con il quale è sempre in attrito.
Infatti, la giovane donna è innamorata, in realtà, di Vittorio Elia, amico di Tommasino, e per questi vuole lasciare Nicolino.
Tutta la storia si svolge nei pochi giorni che immediatamente precedono e succedono il giorno della vigilia di Natale, quello della santa cena dove, per puro caso, Nicolino e Vittorio, si incontreranno dando vita ad uno scontro che metterà Lucariello di fronte a quella verità che la moglie Concetta gli aveva tenuto volutamente nascoste.
“Lucariello” non reggerà e lentamente ma inesorabilmente si spegnerà tra le braccia dei suoi familiari e di tutti i protagonisti della storia accorsi al suo capezzale.
Parliamo, quindi di un duro e misero Natale quello di casa Cupiello e lo diventa ancora di più a causa delle vicende della giovane figlia Ninuccia.
Questa delicata situazione renderà i già fragili equilibri di questo nucleo familiare, ancora più instabili e metterà in luce contrasti, frizioni che nella lenta e progressiva quotidianità si trasformeranno in duri momenti di rottura, sino al drammatico epilogo della morte del capofamiglia.
Luca Cupiello è forse la figura più fragile e tenera tra quelle raccontate dalla penna di Eduardo. L’amore di quest’uomo per il presepe, ridicolizzato dalla pragmaticità della “stanca” moglie Concetta e dal cinismo del giovane Tommasino, sembra rappresentare un ultimo sottile filo che lega Luca ad un mondo fatto di tradizioni, di gesti, di rispetto della famiglia che l’anziano uomo non riesce più a ritrovare intorno a sé.
E quando, infatti, capirà che la figlia Ninuccia ha mandato all’aria il matrimonio con Nicolino – genero più “ammirato” per la sua ricchezza, che realmente amato – Luca capitolerà e sarà la fine.
Naturalmente, quello che non può che definirsi un dramma umano e familiare, attraverso la penna magistrale del grande Eduardo riesce a trasformarsi in un tragicomico racconto condito da esilaranti momenti comici alternati a momenti di drammatica intensità.
Tutto ciò rende questa commedia una pietra miliare della produzione teatrale di Eduardo e un testo che, anche grazie alla tradizionale rappresentazione televisiva natalizia, è entrato nelle case di milioni di spettatori e confermato, qual’ora ve ne fosse stato il bisogno, l’universalità del linguaggio teatrale eduardiano.
Ci aspetta, quindi, una serata molto intensa, ma sicuramente una grande giornata di teatro.
Anche in questa occasione c'è da sottolineare il fatto che
La Compagnia Teatro d’Oggi continua a praticare il “biglietto sospeso” presso il Teatro Angioino di Mola di Bari per gli spettacoli della XX Stagione di Prosa 2019/2020.
L’iniziativa, che prende a prestito la tradizione napoletana del “caffè sospeso”, in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Mola di Bari e gli Istituti Scolastici, grazie al sostegno di stampa e tv, ha visto crescere la solidarietà, tanto da consentire di pensare di portare avanti questo progetto per i prossimi spettacoli della XX Stagione di Prosa in programma nell’anno 2020.
Si rinnova, pertanto, a tutti, l' invito a donare un’esperienza di divertimento e conoscenza ai giovani appartenenti alle fasce più deboli della nostra comunità e del nostro territorio, affinché “nessuno escluso”, si riesca a portare avanti, con l’arte e la cultura un rafforzamento della coesione e integrazione .
Per informazioni e prenotazioni, il botteghino del teatro Angioino in via Silvio Pellico n.7 in Mola di Bari è aperto tutti i venerdì, sabato e domenica dalle ore 18.30 alle ore 20,30
tel.0804713061
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