Premiato il sociologo barese Leonardo Palmisano con la "Colomba d'Oro per la Pace"

Il sociologo barese Leonardo Palmisano è noto per il suo lavoro e per le sue pubblicazioni derivanti da quelle che possiamo considerare le brutture della nostra società.

In particolare ho imparato a conoscerlo perché è stato ospite diverse volte nell'ambito di iniziative organizzate anche a Mola di Bari, il paese nel quale risiedo, fin dai tempi di "Dalcentroailati", fiore all'occhiello, qualche anno fa, di tutto quello che ha organizzato "La Fabbrica del Benessere".

Con il passare degli anni, purtroppo le vicende narrate e documentate dal sociologo non è che siano migliorate, ma nonostante tutto non si è fermata quella voglia di dare il contributo a quella inversione di tendenza che dovrebbe, nel mondo ideale essere definito solamente e semplicemente come civiltà.

"La Fabbrica del Benessere", anche se con formule diverse, oggi organizza diversi eventi nella sala in "Via Di Vagno, 86" sempre in quel di Mola e, diverse volte, Palmisano è stato ospite quando l'argomento trattato è di quelli che lui analizza e denuncia minuziosamente.

Il riconoscimento per l'intellettuale barese nella 25esima edizione dell'evento organizzato da Archivio Disarmo, con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop è apparso quasi scontato e doveroso e, sono sicuro, lo spronerà a continuare nella sua preziosa opera.

La Colomba, opera Pericle Fazzini, colui che viene definito lo “scultore dei Papi”, viene assegnata ogni anno a personalità del mondo dell'informazione che si sono distinte nel portare a conoscenza ai più di tutti quelli che possiamo definire i casi virtuosi di gestione non violenta dei conflitti e di cooperazione internazionale e, nella società civile, si sono fatte portatrici di ideali di dialogo fra le culture e fra le persone.

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SPOT

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In un mondo che si lava la coscienza festeggiando la "Giornata mondiale dei diritti umani" e nel quale poi in tanti si girano dall'altra parte quando si tratta di salvaguardare i più elementari diritti civili è bello sapere che si può essere premiati quando si è in controtendenza.

Leonardo Palmisano è autore, infatti, di numerose inchieste sullo sfruttamento dei braccianti e di altri lavoratori ai margini del sistema produttivo che a volte sfociano nella cronaca, ma che spesso rimangono nel dimenticatoio.

"Uno su mille ce la fa" canta Gianni Morandi e questo vale sia per l'autore di questi illuminanti scritti, che per coloro dei quali si narrano le vicende.

La cooperativa editoriale Radici Future Produzioni è affar suo e già dal nome si possono capire tante cose.

Leonardo Palmisano non è stato l'unico premiato; è, infatti in buona compagnia:

Gli altri che hanno ricevuto la "Colomba d'oro" sono:

Elisabetta Soglio, responsabile dell'inserto "Buone Notizie" del Corriere della Sera;

I giornalisti freelance Madi Ferrucci, Flavia Grossi e Roberto Persia;

Il notissimo autore e regista Nanni Moretti.