Le norie nel comune di Mola di Bari. (video di moladibari.info e riflessioni)
La bellezza dei luoghi o di un territorio è data anche dalla storia che esso racchiude o rappresenta e non ci dovrebbe essere bisogno della presenza di una specie di commissario che la difenda dall'eventuale vandalismo che purtroppo è imperante nella nostra società.
A prescindere dalle parole in musica degli artisti, tipo:
"Ho visto un posto che mi piace, si chiama mondo"
(Cesare Cremonini)
la realtà è che siamo costretti a difendere la bellezza anziché esaltarla è questo a mio parere è qualcosa che fa cadere le braccia.
Uno degli ultimi articoli che ho scritto è stato:
All'interno del quale ho raccontato sia del danno economico vero e proprio e sia di quello ambientale, visto che i malviventi danneggiano anche le piante che "saccheggiano".
Ora, senza che faccia ancora riferimento allo scritto passato, come se dovessi azionare un meccanismo tipo richiesta radiofonica in stile "Ciccio Riccio", mi serve come spunto per riferire che proprio allora mi è tornata in mente una frase:
(Andy Warhol)
Direi che l'espressione è molto significativa e che spiega il perché spesso ci troviamo di fronte ad una realtà che stride con le tradizioni.
Accade ovunque, qui a Mola, a Cassano a Casamassima, ecc...
non so se sia una specie di "Capriccio all'italiana", ma credo che purtroppo accada ad ogni latitudine senza voler fare dell'inutile censura.
Nell'azienda nella quale lavoro spesso si cerca di pubblicizzare la "Fondazione proPosta" che riunisce appassionati e studiosi per "connettere il sapere".
Certo, parliamo di "Ricercatori" ed "Inventori" della cultura postale che ha un suo perché, visto che la storia ed il futuro delle lettere è un patrimonio che rappresenta l'Italia da prima della sua Unità, passando da momenti intensi e dolorosi come quelli delle guerre mondiali, fino ad arrivare al boom degli anni '50 e '60 ed ai giorni nostri.
Però ha qualcosa in comune con tutto il resto, una cosa, direi, ovvia: la tecnologia…
ma anche, se non soprattutto, l'ingegno delle persone.
Ed è qui che molto spesso avviene una biforcazione tra quello che è e che dovrebbe essere.
Non è un caso che questa frase accompagni uno dei video realizzati da moladibari.info
se l'avete già guardato, pubblicato qui all'inizio dell'articolo, sapete già il perché, se avete preferito prima leggere quanto scritto ve lo rivelo subito.
"La noria" in dialetto molese è detta "a ngegn" e nel video stesso potrete ascoltare come questo termine si riferisca all'ingegno di chi ha avuto questa idea meravigliosa che ha contribuito allo sviluppo economico dell' agricoltura.
Un "ingegno" che però non ha spazzato via la bellezza, il territorio, anzi lo ha reso migliore, lo ha fatto sviluppare, lo ha reso produttivo.
La presenza di questi strumenti ancora oggi sul nostro territorio sta a significare l'importanza che essi hanno avuto e di come alcune cose rimangano anche come semplice testimonianza di ciò che siamo stati.
Giusto preservare tutto ciò, come se fossero monumenti, perché anche questa è cultura; giusto soffermarsi ad analizzarle ed a diffondere del materiale in merito come hanno fatto i ragazzi di moladibari.info sempre attenti alla diffusione di materiale che metta in evidenza la cittadina di Mola di Bari attraverso le sue peculiarità in una prospettiva non comune.
Le riprese audio video di Giuseppe Aversa e Gianni Liotine,
La sceneggiatura ed i testi di Francesco Spilotros,
Il montaggio di Gianni Liotine
e la voce narrante di Giuseppe Aversa
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