Trulli sulla costa; anche "Striscia la Notizia" affronta la questione.
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Che non si finisca su "Striscia" per meriti è cosa nota e molto spesso alle nostre latitudini ne abbiamo avuto prova diretta.
Che la tv faccia più, a livello di risonanza, di tanti che si attivano in questioni annose e dannose, purtroppo lo è altrettanto, ma non possiamo fare a meno di cavalcare la diffusione di tale notizia, visto che è giunta alla ribalta nazionale.
Quando vanno in onda servizi simili, però, si va incontro ad un conflitto di sentimenti.
Se da una parte sei contento che la questione giunga a tutti e quindi anche a chi di dovere, dall'altra ti interroghi se questa voglia di sostituirsi al Satyricon di Petronio, con i moderni mezzi della tecnologia e comunicazione sia appropriato o meno e che, soprattutto "faccia bene al 100% alla questione.
L'ironia di Emilio Solfrizzi ed Antonio Stornaiolo, in passato nella stessa trasmissione è stata anche motivo di vanto per una questione di campanilismo, diversa la questione di Fabio e Mingo, "finita a schifìo"; abbiamo rimediato con Pinuccio, ma quando si finisce in quello schermo, non sappiamo se essere contenti della risonanza o tristi per "la figura di merda".
Alessio Giannone in arte Pinuccio, fa bene sia la parte da clown che quella da reporter, ma chiaramente, in una trasmissione come quella del tg satirico di Canale 5, una parte diventa predominante ed è facile buttare la questione sul politico di turno, quale è Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia.
Chiaramente la cassa di risonanza di Canale 5 è diversa da quella che potrebbe essere quella, per esempio di Canale Italia e l'erede di Toti e Tata in tale trasmissione è, molto spesso determinante in alcune questioni, ma mi chiedo:
Viene affrontato il tutto con le dovute conoscenze?
Mettere sulla piazza un simile problema con eccessiva leggerezza da social network, non corre il rischio di farlo diventare superficiale, sia nell'apprendimento che nella giusta dose di informazioni da dare ai telespettatori affinché possano farsi un quadro della situazione?
Dico questo anche perché ci sono delle notizie imprecise che sono passate in secondo piano, anche in maniera grottesca, tipo proprio quella dei trulli che ovviamente non sono di tutti, come invece ripetuto più volte nel servizio, ma sono proprietà private ed ovviamente i terreni sui quali sorgono hanno dei proprietari.
Certo, se un'area è stata dichiarata protetta sia chi possiede terreni e fabbricati e chi vorrebbe fare affari in quest'area deve sottostare alle leggi in materia, ma non è che se una cosa è bella diventa di colpo pubblica.
Tutti siamo entusiasti all'idea del parco regionale che dovrebbe andare da Cozze a Monopoli ed è giusto che si smascherino le magagne che cercano di impedire tutto ciò, ma a prescindere dal fatto che il governatore di una regione non possiede nella sua testa tutti i dati del suo territorio, non si può sostituire totalmente alla lotta di associazioni e cittadini un servizio che sembra si volto a screditare soprattutto quello che viene definito "Il Re Di Puglia".
La mediaticità di un simile problema però ha i suoi vantaggi.
Per quanto sia assurdo crederlo, in molti prima del servizio televisivo non erano neanche a conoscenza di questo tema, roba che fa riflettere circa l'interesse che una percentuale di popolazione riversa su quello che la circonda.
La questione del resort nei trulli a Costa Ripagnola continua a tenere banco da un bel pò nel dibattito politico a seguito delle autorizzazioni ottenute dalla Serim da parte della Regione Puglia e del Comune di Polignano, non è una novità dell'ultim'ora.
Le manifestazioni degli attivisti del comitato “I Pastori della Costa” hanno portato il governatore Michele Emiliano ad accelerare sulla destinazione d'uso come "area naturale protetta".
Quindi "Il Re della Puglia" ritorna ad essere Albano?
O il governatore potrebbe fare in modo che la direzione presa sia quella auspicata da tutti?
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Non è semplice affrontare tutto quello che gira intorno a quest'area.
Per esempio non c'è unanimità di intenti; a Polignano è sorto un comitato spontaneo, “Si Parco No Parco”, in linea di principio favorevole alla istituzione del Parco naturale, ma contrario a bloccare “qualsiasi valorizzazione turistica della fascia costiera di Polignano”.
Per questo, i promotori del comitato hanno, in Agosto, lanciato una petizione sul portale Change.org per chiedere al governatore della Puglia un rinvio sulla tabella di marcia per l’area protetta (prevista dalla legge regionale n°19 del 1997), con la seguente motivazione:
“albergatori, ristoratori, commercianti, artigiani e professionisti di Polignano hanno già indirizzato al nostro comune una formale richiesta di rinvio perché non è un progetto venuto dal basso, ma ingannevolmente pilotato da un Comitato di quattro anime di Conversano, che vuole determinare il futuro del nostro territorio”.
Alla fine, la situazione appare ingarbugliata sotto ogni punto di vista e ce ne sono tanti.
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