Terminata con successo di pubblico la mostra “La Puglia nel Regno delle Due Sicilie. Testimonianze scritte per la storia pugliese dell’Ottocento” al Castello di Mola di Bari.
La scorsa domenica 30 Giugno 2019 si è conclusa la mostra “La Puglia nel Regno delle Due Sicilie. Testimonianze scritte per la storia pugliese dell’Ottocento” e, possiamo dire che è stata un successo.
La media di visitatori si è attestata su un numero di ben 62 giornalieri, ma si sono spalmati in modo da non creare folle oceaniche che non permettessero una spiegazione ed illustrazione adeguata a quanto contenuto nell'evento culturale.
La media di visitatori si è attestata su un numero di ben 62 giornalieri, ma si sono spalmati in modo da non creare folle oceaniche che non permettessero una spiegazione ed illustrazione adeguata a quanto contenuto nell'evento culturale.
“Mostra davvero molto interessante. Viva la storia, viva la cultura!”
La soddisfazione di ascoltare frasi come queste è il primo passo verso altre manifestazioni di questo genere che, possiamo già annunciare non mancheranno.
Avviare la "macchina del tempo" che ci porta a conoscere le nostre origini, i nostri avi, le loro usanze, i loro numeri, ha, a mio parere, un valore così inestimabile che solo il poter osservare con i nostri occhi tutto quello che li riguarda può renderlo realmente tangibile.
L’esposizione, allestita nella Sala dei Mosaici del Castello Angioino Aragonese, rientrava nel più ampio ventaglio di appuntamenti previsti per la prima edizione di “GustiaMola – una città da mare”, la otto giorni dedicata all’enogastronomia, al mare, alla cultura.
Spesso siamo vittime di stereotipi o luoghi comuni e caratterizziamo un paese o un'epoca con qualcosa che abbiamo ascoltato distrattamente o che ci è stata tramandata, senza prendere la briga di verificare le fonti; di tutto abbiamo una versione parziale.
Un po' come se pensassimo che a Capurso esista solamente "La Madonna del Pozzo".
Ovviamente la visione di tutte le cose non potrà mai raggiungere il 100% di conoscenza assoluta, ma è proprio attraverso le visite ad eventi come questi che possiamo imparare sempre di più e conoscere meglio la nostra natura e la nostra essenza.
Grande è stata la soddisfazione per gli organizzatori, la Pro Loco Mola di Bari e Le 7 Muse di Apollo che, insieme al direttore artistico Filippo Affatati, hanno accompagnato cittadini e turisti in un trascinante viaggio alla scoperta delle vicende che hanno interessato la nostra regione ed in particolar modo Mola durante il periodo della dominazione borbonica nel Mezzogiorno d’Italia.
Protagonisti indiscussi e fulcro di questa inedita mostra sono stati i documenti originali dell’epoca, ovvero editti, avvisi, notifiche, lettere e manoscritti provenienti dal Regno.
Fascino e meraviglia si leggeva sui volti dei numerosi visitatori che sono giunti anche da Alberobello, Altamura, Bari, Benevento, Conversano, Pescara, Polignano e Venezia, per citare solo alcune delle città di provenienza.
Tra gli ospiti non sono mancati, altresì, studiosi e cultori della materia che hanno richiesto di poter consultare e sottoporre a puntuali analisi questi documenti dall’eccezionale valore storico.
Un enorme successo, dunque, spia del forte e costante interesse da parte dei diversi pubblici verso gli eventi che valorizzano e promuovono la nostra cultura e la nostra storia.
E' normale che gli instancabili volontari della Pro Loco Mola di Bari e de Le 7 Muse di Apollo abbiano voluto rinnovare i loro più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questa manifestazione culturale:
l’amministrazione comunale, tutti i partner dell’evento, il direttore artistico Filippo Affatati e l’associazione Visit Mola di Bari, ma è significativo il fatto che il pubblico sia stato numeroso e costante trasformando eventi che una volta erano considerati "voce di chimera" in una specie di "world smile foundation" perché la cultura è anche divertimento.
Perché fa sorridere vedere le cifre di popolazioni di gran lunga inferiori alle attuali, o il nome Torre Pelosa al posto di Torre a Mare o Noja al posto di Noicattaro, ecc …
però è anche vero che con le evoluzioni di queste cifre, nomi, produzioni o tramite le risorse prodotte, riusciamo ad immaginare la vita dei nostri avi e le loro conquiste, vittorie e sconfitte.
Tramite gli editti, immaginiamo il tipo di società, come la popolazione si rapportava a chi li governava, ecc.
La speranza è che qualcosa del genere torni al più presto per poter visitare ancora una volta
… noi stessi.
La soddisfazione di ascoltare frasi come queste è il primo passo verso altre manifestazioni di questo genere che, possiamo già annunciare non mancheranno.
Avviare la "macchina del tempo" che ci porta a conoscere le nostre origini, i nostri avi, le loro usanze, i loro numeri, ha, a mio parere, un valore così inestimabile che solo il poter osservare con i nostri occhi tutto quello che li riguarda può renderlo realmente tangibile.
L’esposizione, allestita nella Sala dei Mosaici del Castello Angioino Aragonese, rientrava nel più ampio ventaglio di appuntamenti previsti per la prima edizione di “GustiaMola – una città da mare”, la otto giorni dedicata all’enogastronomia, al mare, alla cultura.
Spesso siamo vittime di stereotipi o luoghi comuni e caratterizziamo un paese o un'epoca con qualcosa che abbiamo ascoltato distrattamente o che ci è stata tramandata, senza prendere la briga di verificare le fonti; di tutto abbiamo una versione parziale.
Un po' come se pensassimo che a Capurso esista solamente "La Madonna del Pozzo".
Ovviamente la visione di tutte le cose non potrà mai raggiungere il 100% di conoscenza assoluta, ma è proprio attraverso le visite ad eventi come questi che possiamo imparare sempre di più e conoscere meglio la nostra natura e la nostra essenza.
Grande è stata la soddisfazione per gli organizzatori, la Pro Loco Mola di Bari e Le 7 Muse di Apollo che, insieme al direttore artistico Filippo Affatati, hanno accompagnato cittadini e turisti in un trascinante viaggio alla scoperta delle vicende che hanno interessato la nostra regione ed in particolar modo Mola durante il periodo della dominazione borbonica nel Mezzogiorno d’Italia.
Protagonisti indiscussi e fulcro di questa inedita mostra sono stati i documenti originali dell’epoca, ovvero editti, avvisi, notifiche, lettere e manoscritti provenienti dal Regno.
Fascino e meraviglia si leggeva sui volti dei numerosi visitatori che sono giunti anche da Alberobello, Altamura, Bari, Benevento, Conversano, Pescara, Polignano e Venezia, per citare solo alcune delle città di provenienza.
Tra gli ospiti non sono mancati, altresì, studiosi e cultori della materia che hanno richiesto di poter consultare e sottoporre a puntuali analisi questi documenti dall’eccezionale valore storico.
Un enorme successo, dunque, spia del forte e costante interesse da parte dei diversi pubblici verso gli eventi che valorizzano e promuovono la nostra cultura e la nostra storia.
E' normale che gli instancabili volontari della Pro Loco Mola di Bari e de Le 7 Muse di Apollo abbiano voluto rinnovare i loro più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questa manifestazione culturale:
l’amministrazione comunale, tutti i partner dell’evento, il direttore artistico Filippo Affatati e l’associazione Visit Mola di Bari, ma è significativo il fatto che il pubblico sia stato numeroso e costante trasformando eventi che una volta erano considerati "voce di chimera" in una specie di "world smile foundation" perché la cultura è anche divertimento.
Perché fa sorridere vedere le cifre di popolazioni di gran lunga inferiori alle attuali, o il nome Torre Pelosa al posto di Torre a Mare o Noja al posto di Noicattaro, ecc …
però è anche vero che con le evoluzioni di queste cifre, nomi, produzioni o tramite le risorse prodotte, riusciamo ad immaginare la vita dei nostri avi e le loro conquiste, vittorie e sconfitte.
Tramite gli editti, immaginiamo il tipo di società, come la popolazione si rapportava a chi li governava, ecc.
La speranza è che qualcosa del genere torni al più presto per poter visitare ancora una volta
… noi stessi.
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