Successo de "Il Morto" all'Angioino di Mola di Bari
E' stato un grande successo quello ottenuto dalla nuova commedia “Il morto”
Dalla foto finale, che, come tutte quelle che troverete in questo articolo, è di Vito Marangelli, traspare quella contentezza e felicità che da la sensazione di essere riusciti a proporre un bel lavoro e di aver raggiunto ilo pubblico nel migliore dei modi.
E non poteva essere altrimenti, per diversi motivi:
il genere, il vernacolo, il paradosso che l'argomento genera, ecc...
Gli attori del gruppo teatrale “Il Palcoscenico”, sono abituati ad essere duttili ed a vestire alla perfezione queste situazioni che rispecchiano la nostra società nel profondo dell'animo.
Anche questa volta non hanno deluso le attese, anzi il divertimento continuo durante tutto lo spettacolo e l'interminabile scroscio di applausi alla fine della rappresentazione, sono stati il termometro della riuscita anche di questa interpretazione.
Il libero adattamento al testo di Sebastiano Roca, ha permesso alla regista Nilla Pappadopoli ed agli attori di questo rinomato gruppo teatrale, di offrire il meglio del proprio repertorio che parte dall'essere divertente, ma che ci mette di fronte ad uno specchio per farci quasi deridere da soli, quando ci rendiamo conto che sono le consuetudini e le abitudini della società che formiamo e rappresentiamo ad essere prese in giro.
Concetti che avevo espresso, insieme ad altri, anche nell'articolo di presentazione all'evento:
precisamente ---- >> QUI !!!
e che hanno trovato conferma dalla visione dello spettacolo andato in scena nel contenitore culturale diretto da Francesco Capotorto il 27 e 28 Aprile 2019.
Non è che a Castellana esistono solo le grotte, a Cassano solamente i centri clinici, a Bitonto i Santi Medici o a Capurso, il pozzo, o Bologna sia solamente la città delle acque.
Le classificazioni e gli stereotipi sono un qualcosa che mortificano tutte le cose che sono belle proprio perché complesse e piene di tante sfaccettature.
La serata spensierata e piacevole regalata al pubblico, non deve passare, perciò, come qualcosa di facile da realizzare; le difficoltà ci sono nell'"assemblare tutto"; è il risultato che ripaga coloro che si rimettono sempre in gioco.
“Un’aspirazione chiusa nel giro di una interpretazione, ecco l’arte.”
(Benedetto Croce)
Insomma, un successo meritato che se solletica quella "voce di chimera" che alberga nella nostra essenza, contemporaneamente ci permette di apprezzare tutte le sfumature che si sono volute rappresentare.
"Ma se vai via da quiResta tutto com'è"(Patty Pravo)
sono stati veramente i personaggi che hanno rappresentato per la durata delle due serate e la regista Nilla Pappadopoli non può che essere soddisfatta del suo lavoro e del suo gruppo.
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