"Armando" il Maradona dei pennuti, anzi il Lewis Hamilton... pensateci bene prima di dare un calcio al prossimo piccione... (Barattiamo il Palazzo Roberti?)
Odiati da tanti, i piccioni cittadini spesso sono considerati un problema per gli spiacevoli regali che sono abituati a lasciare sui nostri balconi, sulle nostre automobili o, nella peggiore delle ipotesi, sulle spalle di chi indossa una camicia appena lavata e stirata, o in testa, anche se qualcuno se li meriterebbe.
Si dice che siano portatori di circa 60 malattie, ma il problema spesso è l'inadeguatezza della sanità… o il degrado in cui luoghi non curati o non bonificati vertono.
Eppure la soluzione al problema sarebbe anche semplice:
Hanno il terrore dei gufi, in quanto temono il brillio dei loro occhi di colore dorato ed odiano le spezie, non sopportando soprattutto il forte odore di pepe, il peperoncino e la cannella.
L’idea sembra davvero assurda, ma pare che abbia ricevuto il supporto del Ministero belga della Cultura e della Commissione Fiamminga per l’Architettura ed il Design.
Ma pensateci bene prima di dare un calcio al prossimo piccione...
Non solo perché spesso non si conoscono molte delle loro caratteristiche, ma per una questione economica e/o sportiva.
Secondo un nuovo studio dell’Università dell’Iowa condotto da Ed Wasserman, sono capaci di riconoscere e categorizzare degli oggetti, ed addirittura a dargli un nome, proprio come accade nei bambini.
Monogamo e fedele a vita, il piccione, una volta individuata la sua “principessa” inizierà con costanza e passione a corteggiarla.
Quando l’amata crolla di fronte al suo charme, ha inizio la ricerca di un’equilibrata stabilità di coppia, qualcuno direbbe: "molto meglio degli esseri umani" e della società attuale che sbandiera un "family day" di facciata, quando ha tutto un altro stile di vita.
Esistono anche i "Piccioni supereroi" , per esempio, per i servizi prestati durante la Seconda Guerra Mondiale, Paddy, un piccione viaggiatore in uso all’esercito, si è meritato una medaglia all’onore per aver portato un importante messaggio cifrato in Inghilterra dal fronte di guerra in Normandia, dopo lo sbarco delle truppe alleate nel 1944.
Quel calcio però potrebbe costare caro in termini economici, specialmente se il piccione scalciato dovesse chiamassi Armando!
Si come il secondo nome di Maradona, non ha il numero 10 sulle spalle, ma idealmente il numero 1.
In realtà dovreste trattarlo con i guanti.
Perché Armando vale 1 milione e 252 mila euro!
Se vivesse a Mola di Bari ed abitasse presso il Palazzo Roberti, farebbe a gara con la struttura, specialmente se non intervenissimo seriamente a ristrutturarla, "a chi vale di più".
Può sembrare una Fake news, bisognerebbe pubblicarla con la scritta "non è lercio", ma la bizzarra notizia è vera:
Un piccione è stato battuto a un’asta organizzata da PIPA (Pigeon Paradise), portale belga dedicato alle gare tra piccioni, per più di un milione di euro.
Armando, della scuderia dell’allevatore Joël Verschoot, è stato oggetto di una contesa internazionale che ha visto passare la valutazione del pennuto da 300mila euro alla cifra finale quando mancava un’ora alla chiusura delle contrattazioni.
Dopo che le chiamate erano arrivate dagli Usa, dal Sud Africa, dal Belgio e dall’Olanda, l’asta si è ridotta a una gara tra due cinesi, appassionati ed evidentemente molto facoltosi.
Magari gli stessi cinesi intenzionati a ristrutturare l'edificio molese?
Magari hanno fatto una scelta diversa e più redditizia?
O magari non volevano avere nulla a che fare con gli "scaccia piccioni" nostrani che si credono proprietari della struttura, forse per la loro stessa abitudine ad essere scacciati da qualsiasi luogo che frequentano?
Si perché come il bue dice cornuto all'asino, così lo scacciato, tende a scacciare per un personale riscatto che denota la pochezza del proprio essere.
Ora tutti si staranno chiedendo come sia possibile che un piccione, seppure da competizione, possa raggiungere una quotazione così alta…
Alla fine è tutta una questione economica, come lo sport in genere:
Armando è noto come il “Lewis Hamilton dei piccioni da corsa” visto che è considerato, cronometro alla mano, il piccione più veloce di tutti i tempi sulla lunga distanza.
Il suo palmares è ricchissimo e conta, tra l’altro, un primo posto con record nell’National Ace Pigeon Long Distance KBDB (la federazione reale belga della colombofilia) del 2018, un’altra medaglia d’oro alle Olimpiadi dei Piccioni KBDB Cat. C di Poznan del 2019, ancora una vittoria nel National Angoulême ed è arrivato secondo due volte ai campionati nazionali di Limoges.
Joël Verschoot, l’allevatore, avrà perso un fenomeno, ma si è portato a casa un totale di 2 milioni e 400mila euro grazie alla vendita di 178 piccioni tra cui 7 figli di Armando.
Anche Contador, il secondo piccione più quotato all’asta è suo ed è stato venduto per 200mila euro.
Le gare tra piccioni stanno spopolando in Cina: la più famosa è l’Iron Eagle, corsa che si svolge su una distanza di 500 chilometri e che quest’anno ha distribuito premi per 58 milioni di euro.
Secondo il responsabile dell’associazione cinese dei piccioni da corsa, ci sono almeno 90mila piccioni da competizione regolarmente registrati nel Paese.
Le competizioni sono molto seguite e intorno c’è un prevedibile giro di scommesse, le gare di piccioni sono le uniche sulle quali si può scommettere legalmente e l’interesse cresce anche grazie al basso costo di ingresso.
Comprare un piccione neonato da allenare a diventare Lewis Hamilton, infatti, può costare qualche centinaio di euro, non tutti diventano Armando, mai io comunque non li scaccerei...
Piuttosto sono contento di altri calci in culo...
quelli che ci sono sempre stati e continuano ad esserci...
del resto il passo è breve tra "scaccia piccioni" e u pccion d mamt!
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