Mola: Nasce una bimba in paese dopo tanti anni! Parto in casa: non c'è stato tempo di aspettare l'ambulanza.
Se questa vicenda fosse accaduta un paio di settimane prima, staremmo parlando di miracolo di Natale, invece siamo al 6 Gennaio e possiamo fare anche battute sulla rivalità tra Babbo Natale e la Befana, visto il lieto epilogo della vicenda.
Alla fine una delle cose più incredibili non è tanto che parliamo di un parto avvenuto tra le mura domestiche come accadeva tanti anni fa, ma che la bambina venuta alla luce durante la notte dell'Epifania è una molese verace come non ce ne sono più da tanti anni.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma proprio nel giorno durante il quale osservavo la scritta "Ospedale civile" sulle mura della struttura molese vicino la Chiesa di Sant'Antonio, arriva una notizia che visti i tempi ha dell'incredibile.
La vicenda la possiamo classificare anche sotto il nome di cronaca ed è accaduta a Mola di Bari, in quella che è la notte dell'Epifania.
Una famiglia ha ricevuto il dono più bello, inaspettato, travagliato in tutti i sensi, ma graditissimo.
Succede che una bimba non veda l'ora di venire al mondo e sicuramente mette in apprensione i suoi genitori trasformando l'Epifania nel personale "giorno della memoria", poi definitivamente "giornata del sorriso".
Sono decenni ormai che nessun bambino può o potrà dire di essere nato a Mola, vista la chiusura dell'ospedale e dell'imbarbarimento della società che a differenza di quanto accadeva in passato non riesce a garantire strutture sanitarie nei Comuni, neanche a quelli con più di 20 mila abitanti.
Questa bimba è una rarità; una bambina nata a Mola nel 2019, impossibile da credere e, altro legame con il passato, è stata partorita tra le mura domestiche, assistita dalle donne di famiglia accorse come quando le foto erano in bianco e nero.
Non avremmo mai potuto assistere ad avvenimenti simili senza poter usufruire di una macchina del tempo, era la giusta convinzione, ma siccome la realtà supera la fantasia ecco che l'emergenza compie il miracolo.
E' passato un quarto d'ora dallo scoccare delle 2 di notte ed al 118 di Noicattaro arriva la richiesta di intervento dalla centrale operativa: a Mola c'è una giovane donna al nono mese di gravidanza a cui si sono rotte le acque.
Il travaglio è cominciato ma abita al terzo piano senza ascensore e così i familiari, ritengono saggio non farle scendere le scale a piedi, viste le condizioni, per l'incolumità della donna e della bambina.
L'equipaggio del mezzo di soccorso si catapulta verso l'abitazione, ma la bambina ha fretta di nascere e comincia il suo viaggio verso quel mondo esterno al grembo materno, senza che i sanitari possano prestarle aiuto fisicamente.
L'unica maniera per "intervenire" è la tecnologia, l'unico segno di discontinuità rispetto al passato:
A quel punto gli operatori del 118 hanno guidato telefonicamente il papà della bimba e tutti i familiari accorsi per aiutare la mamma a partorire, fino all'arrivo degli operatori e la piccola è nata in casa.
Dopo aver fatto tagliare al papà il cordone ombelicale, medico e infermiere hanno verificato le condizioni di salute di bimba e mamma, prima di trasportarle all'Ospedale Di Venere di Bari Carbonara.
Una favola a lieto fine, una vicenda bella da raccontare, un aneddoto per un intera famiglia ed una particolarità della quale questa molese verace si potrà sempre vantare, visto che probabilmente in quanto tale sarà la più "capatosta" di tutti.
E' proprio il caso di dirlo "molesi si nasce"
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