41° Anniversario della morte di Benedetto Petrone - Bari Viva Benedetto
Qualche giorno fa siamo tornati negli anni settanta; molti hanno potuto ricordare uno dei fatti più incresciosi che ancora oggi lascia una ferita aperta nelle componenti politiche e nei loro simpatizzanti.
Ma perché è così importante ricordare Benedetto Petrone e la sua uccisione?
Bèh… parliamo degli anni in questione; quelli che vedono il processo di avvicinamento tra PCI e DC, il famoso compromesso storico e quella strategia della tensione che raggiunge il culmine nel 1977.
Parliamo del processo per i fatti di piazza Fontana; di varie uccisioni, del periodo durante il quale le azioni delle Brigate Rosse e gli agguati e attentati di gruppi neofascisti, sono all'ordine del giorno.
La città è divisa in zone controllate da neofascisti, come Carrassi, Murat, Poggiofranco e Japigia e zone controllate da militanti di sinistra come Bari Vecchia e il campus universitario.
Nonostante ciò la matrice terroristica dei missini si fa più dura.
Le azioni dei neofascisti baresi partono spesso dalla sezione "Andrea Passaquindici" del Movimento Sociale Italiano con sede a Carrassi e dalla federazione provinciale del partito sita nel quartiere murattiano.
Questi usano, tra l'altro, presidiare di sera i quartieri con le cosiddette "ronde nere" e rimangono note soprattutto, il lancio di una bottiglia molotov contro una festa di Fronte Popolare nel quartiere San Pasquale e soprattutto l'azione intimidatoria nei confronti dei giornalisti de La Gazzetta del Mezzogiorno che da mesi stavano seguendo le indagini del pubblico ministero Nicola Magrone sul rapimento di Enzo Marino, figlio di Angelo, presidente della Camera di Commercio di Bari e dirigente regionale della Democrazia Cristiana, svelando l'esistenza di legami profondi tra i militanti baresi del MSI, membri della criminalità organizzata ed esponenti della borghesia.
Quando nel novembre del 1977 il Movimento Studentesco stampa Il libro bianco sulla diffusione della droga pesante a Bari e provincia, in cui denuncia la connivenza tra neofascisti e malavitosi nello spaccio di cocaina ed eroina, spingendo tutte le forze politiche democratiche e antifasciste baresi a condannare e contestare pubblicamente e ripetutamente le azioni violente dei missini, invocando anche la chiusura della sezione "Passaquindici", la guerra è ormai totale.
Il pomeriggio del 28 novembre un militante della FGCI viene aggredito da un gruppo di missini e, nella serata dello stesso giorno, attorno alle 20:00, si ripete una nuova aggressione: in piazza Chiurlia sostano alcuni giovani comunisti che improvvisamente notano l'avvicinarsi di un gruppo di missini.
I primi fuggono subito nella sezione "Introna-Pappagallo" di Bari Vecchia per chiedere aiuto, gli altri spariscono.
Dalla sezione escono una quindicina di militanti, i quali si dividono per un giro di perlustrazione.
Un gruppetto di quattro persone, tra i quali ci sono Benedetto Petrone, 18 anni e Franco Intranò, 16 anni, sta attraversando piazza Massari, dirigendosi verso piazza Prefettura.
Una ventina di missini chiamano altri rinforzi formando un branco di circa quaranta neofascisti che aggredisce i militanti di sinistra.
tre riescono a scappare, mentre Benedetto Petrone, avendo problemi di deambulazione, resta indietro venendo raggiunto dagli aggressori che si avventano su di lui con catene e bastoni.
Franco Intranò torna indietro per aiutare il compagno, ma viene gettato a terra e ferito da un'arma da taglio, mentre Petrone viene accoltellato all'addome, colpo che gli risulta fatale e poi poco sotto alla clavicola.
Il diciottenne giunge in ospedale già morto, mentre il compagno, seppur ferito, riesce a raccontare l'accaduto e a descrivere gli aggressori.
Nella notte vengono fermati sei neofascisti, mentre i sindacati aderiscono allo sciopero proclamato dalla Federazione lavoratori metalmeccanici di Bari.
Il PCI e la FGCI diramano diversi comunicati invocando la chiusura di tutte le sedi neofasciste.
A tali vicende ed al ricordo è ispirata la manifestazione che si è tenuta il 28 Novembre 2018 a Bari ed uno spicchio di molesità ce l'ho voluto mettere: Il cantautore Enzo Del Re compose la canzone Benedetto nei giorni immediatamente successivi al 28 novembre 1977
Se nel 1977 uscivano libri, anche in Italia, sulla vita di un'icona che fu della sinistra come Ernesto "Che" Guevara e Fidel Castro era all'apice della sua carriera politica, in Italia le cose andavano diversamente qui da noi, ma del resto si sa, quelli sono sempre stati personaggi idealizzati, che mai hanno fatto parte della nostra storia.
Ecco comunque il 41° Anniversario della morte di Benedetto Petrone - Bari Viva Benedetto
Con il programma delle iniziative organizzate dal Coordinamento Antifascista di Bari:
10.00 – Corteo Antifascista per le strade di Benedetto nella città vecchia
partenza: via Benedetto Petrone
a seguire in Piazza Libertà – deposizione di corona sotto la lapide e saluti istituzionali e dei rappresentanti del Coordinamento Antifascista Bari. Sarà presente il Coordinatore dell'area meridionale dell'ANPI, dott. Vincenzo Calò
18.00 @Zona Franka (via Dalmazia, 35) – Tavola rotonda "Dire no al neofascismo e al razzismo: il ruolo delle istituzioni democratiche e della cittadinanza attiva"
L'amministrazione comunale ha risposto all'appello del Coordinamento Antifascista di Bari sulla chiusura delle sedi fasciste in città
(Qui l'appello completo: https://www.facebook.com/zona.franka/photos/a.231859416824596/2318606984816485/?type=3&theater )
Sono intervenuti:
-Antonio Decaro - Sindaco di Bari
-Vincenzo Calò - Coordinatore area meridionale Anpi
-Eleonora Forenza - Europarlamentare
-Titti De Simone - Consigliera del Presidente della Regione Puglia
-Fabio Losito - Consigliere Comunale
Coordina Luca Ieva, Presidente Zona Franka
Il Coordinamento Antifascista Bari e Provincia
ACT Bari
Anpi
Arci Bari
CGIL Bari
Comitato 28 Novembre
Libera Puglia
Link Bari
Rete della Conoscenza Bari - Zona Franka
Unione degli Studenti Bari
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