“Tutto torna. Il primo caso del bandito Mazzacani”; l'interessante incontro con cui Leonardo Palmisano ha presentato il suo libro a Mola
Ci sono libri che si leggono per puro diletto, generi che magari ci appassionano più di altri, storie vere ed altre inventate di sana pianta; c'è sempre un buon motivo per perdersi tra le pagine di un libro.
Ci sono altri che ci sbattono la realtà in faccia, sono più "ruvidi", ma proprio per questo ci possono insegnare tante cose su quello che ci circonda e magari ci permettono di vedere la nostra esistenza con altri parametri.
Accade questo quando si leggono i lavori di Leonardo Palmisano, sociologo e scrittore, tra i più importanti esperti in Italia di mafie e caporalato.
Non è la prima volta che l'autore presenta una sua produzione a Mola di Bari, non è neanche la prima volta che ha a che fare con "La Fabbrica del benessere", in quanto qualche anno fa, durante la serie di eventi chiamati "DalCentroAiLati" fu uno degli scrittori di punta, tra gli ospiti di quel progetto che tendeva a valorizzare soprattutto le periferie.
Lunedì 26 novembre, ore 19:00, la "Fabbrica del benessere" si è riappropriata della sua vera essenza ed in collaborazione con la libreria "Culture Club Cafè" ha portato a Mola, presso la Sala Polivalente di via Di Vagno n. 86, nuovamente Leonardo Palmisano affinchè presentasse il suo ultimo libro
“Tutto torna. Il primo caso del bandito Mazzacani” (Fandango Libri Editore).
Non bisogna prendere l'aereo per compiere un viaggio verso un mondo che a volte non vogliamo vedere, ma che più presente, anche nelle nostre vite, di quanto immaginiamo.
Non bisogna prendere l'aereo per compiere un viaggio verso un mondo che a volte non vogliamo vedere, ma che più presente, anche nelle nostre vite, di quanto immaginiamo.
L'autore di “Ghetto Italia”, che gli è valso il premio Livatino contro le Mafie e di “Mafia Caporale”, inchiesta sul mondo del lavoro sommerso, è stato introdotto da Giangrazio Di Rutigliano, ex sindaco ed attuale consigliere comunale di minoranza che ha dialogato con il gradito ospite della serata.
Siccome…
"Le facce di bronzo credono di essere immuni dal cancro del bronzo"… Leonardo Palmisano parte, per questo nuovo scritto, da una storia realmente accaduta nel 1991: una bambina uccisa barbaramente dalla Sacra Corona Unita, per raccontare le vicende di uno strano bandito, Carlo Mazzacani, uno che non si è affiliato a nessuna cosca, chiamato a risolvere la vicenda della scomparsa della piccola Maria, nipote del boss salentino ‘Zi Nino De Guido.
(frase di Dino Basili che apre il sito di Emilio Sofrizzi)
Un malvivente che investiga su fatti di cronaca?
Assolutamente si, non avete letto male e non ho commesso io errori nel riportare questa caratteristica.
"Tutto torna" è un romanzo durissimo per l'intreccio del male, per l'assenza di qualsiasi morale e per la sensazione di abbandono che percepisce chi vive nelle regioni del Sud; dove la giustizia e il rispetto delle leggi sono ogni giorno messe in discussione.
Un territorio nel quale le mafie e il malaffare hanno la pericolosa capacità di avvicinare la politica per comprarsi pezzi dello Stato.
L'Italia è una nazione antifascista che rimpiange quello stesso regime, nonostante siano sempre meno quelli che l'hanno vissuto; così capita che si parli di mafia senza conoscerla, o meglio senza individuarla, visto che è intorno a noi.
Ecco perché la questione va studiata, va interpretata e si deve partire da storie vere e fatti concreti, come da sempre fa Leo Palmisano.
E' questo che traspare dopo l'interessantissima serata in compagnia dell'autore, ma la sua visione del mondo non è per forza negativa.
Ormai si parla di dignità, quasi esclusivamente se raffrontata al reddito, la visione economica e finanziaria è sempre al primo posto e quasi si giustifica tutto secondo questi criteri; bèh è lo stesso modo di pensare dei malviventi che imbastardiscono il mondo secondo i propri interessi.
E' vero c'è tanta ricerca, investigazione quasi, meticolosità, osservazione, studio nel lavoro di Palmisano, ma credo che la voglia di denuncia e di trascrizione della realtà, sia fatta a fin di bene; per correggerci per evolverci, da una parte, ma anche da una sua convinzione.
Non c'è solo il male e non c'è solo la mafia; dobbiamo conoscere questa parte e sapere che esiste, ma al mondo ci sono anche tante cose positive.
Ripartire da entrambi le posizioni per convergere in un mondo migliore, potrebbe anche sembrare un'utopia, ma se così fosse, perché denunciare cosa non va?
E' vero ….
"Gli occhi non lo nascondono"… lo stato d'animo.
(Beati)
Può essere quello della rassegnazione?
Credo di no.
Deve essere quello della forza, della convinzione, la volontà di andare avanti e perseguire una svolta,
tanto "Tutto torna", giusto?
E con la piccola intervista finale, concludiamo quella che è stato un bellissimo appuntamento.
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