"Concerto di Canti Patriottici" in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale - 4 Novembre 2018 - Chiesa Matrice - Mola di Bari

Il 4 Novembre 2018, in occasione del centenario dell'entrata dell'Italia e fine della Prima Guerra Mondiale, si terrà presso la Chiesa Matrice in Mola di Bari alle ore 20,00 

un "Concerto di Canti Patriottici"

I Direttori, M° Nicola Diomede e M° Onofrio Torres faranno in modo che le note che si propagheranno ci possano riportare ai momenti tanto importanti che hanno coinvolto le vite dei nostri avi.

Soprattutto ai sentimenti che i soldati provavano quando si cimentavano in queste composizioni musicali.

Oltre al pianista Gaetano Dalessio, molto importante sarà la presenza dell'armonica a bocca che sarà suonata da Pippo Pagliarulo.

"L'occhio che vede attraverso il tempo" potrà raccontare che proprio questo fu lo strumento più suonato durante la prima guerra mondiale e da esso, come orgogliosamente afferma colui che lo suonerà, son venuti fuori i famosi “canti di trincea”, da cui poi nacquero i numerosi canti tradizionali cantati dai cori di montagna! 

oltre che ad allietare gli animi ed i cuori dei soldati, praticamente … salvò tante vite!

"Un suono d'armonica
nella notte stellata
mi illumina gli occhi."
(Carlotta Invrea)

In quei momenti durante i quali non ci voleva niente a passare da soldati "massicci ed incazzati" a uomini con le loro fragilità, poteva bastare la musica a riconnettere quella assurda situazione con la vita reale.

"Cosa dovrei fare per sentirmi poco più di zero? almeno un po'... se sarò la mia tristezza, la vita mi crollerà addosso... e la mia fragilità, lei mi ucciderà... è questo il meglio che posso essere?"
(Elisa)

Una specie di fax non ancora inventato che trasmetteva i sentimenti di questi ragazzi dal cuore al cervello, come se fosse l'intero Coro Apulia Felix, o il Coro Joy full joy, durante le festività natalizie.
Era diverso il modo di approcciare alla vita, diverse le esigenze, non si parlava di disavanzo, piuttosto di tutto quello che mancava, non si spulciavano le delibere, anche perché l'alfabetizzazione era una chimera, ma comunque quei ragazzi furono privati delle loro vite e mandati a difendere i nostri colori.

Oggi vantiamo realtà come la Comunità Frontiera, proprio perché nelle difficoltà si batte contro le ingiustizie della vita, ma il nome corre a quella comunità della frontiera che affrontò quanto di più brutto l'uomo abbia mai inventato.

E' nel ricordo di quei supereroi che la continua ricerca di gente come quella
vicina all'Associazione Nazionale Combattenti E Reduci da il giusto riconoscimento ai nostri predecessori su questa terra.

L'organizzazione di eventi come quello di cui stiamo parlando permette, non solo di ricordarli ed onorarli nel migliore dei modi, ma fa in modo che ancora una volta grazie alla musica, loro possano ricongiungersi con la loro gente, i loro discendenti ed essere allietati da quelle note che regalarono loro un po' di umanità nel mondo bestiale della guerra.