"Bullismo: ti riconosco!" - 27 Ottobre 2018 - Incontro organizzato da Jonathan Centro di Psicologia e Pedagogia - Mola di Bari

Siamo immersi in una società che a volte appare malata, siamo costretti qualche volta a fare buon viso a cattivo gioco, altre volte ci comportiamo noi come non avremmo mai creduto di fare e, spesso, diamo la colpa a qualcun altro per lavarci la coscienza.

Lo stress dei tempi moderni? Certo, pure; tutto può essere, ma ammettere di vivere in un mondo che spesso fa confusione non deve essere una scusa per non avere un "ordine di idee" e soprattutto di valori.

Spesso si crede di potersi barcamenare tra le prevaricazioni e di essere forti abbastanza, non si vuole essere aiutati, ma si teme per i più piccoli, anche se questi spinti dal nostro esempio, molto probabilmente faranno altrettanto.

Pudore, forse vergogna, bloccano molte volte le persone e queste non chiedono aiuto.

Diventano supereroi coloro che mettono in evidenza esempi clamorosi, spot, certamente positivi per l'opinione pubblica.

Il mondo del rugby diventa ideale per una dimostrazione in questo senso e così accade che i bambini diventano uno spot contro il bullismo.

Il regista Matteo Chiarello, infatti, ha realizzato un video in cui il mondo della palla ovale diventa esempio contro la prevaricazione: "Vincono il gruppo e il terzo tempo e non esistono fuoriclasse".

La realtà però non è neanche questa a parer mio perché, facendo esempi calcistici, in realtà i Cristiano Ronaldo, Messi e Neymar esistono, ma non per questo irridono o "bullizzano" gli avversari.

Durante il passaggio a Montevideo in Uruguay, in una tournée che include anche l’Argentina, Bolivia e Paraguay, gli artisti del Gen Rosso hanno parlato dell’iniziativa la "Fazenda da Esperança."

Lo slogan è stato “Forti senza violenza” ed è un progetto indirizzato a ragazzi e giovani per una formazione alla cultura della pace, della legalità; prevenzione al dilagante fenomeno della violenza nelle scuole in varie sue forme, della vendetta, del bullismo, del suicidio e del disagio giovanile, della dispersione scolastica.

Però è sempre un sentito dire, manca sempre qualcuno che abbia le competenze per parlare alle nostre paure e fare in modo che uno si senta più a suo agio nell'affrontare certe situazioni.

Proprio per questo è bene sapere che in occasione del Mese del Benessere Psicologico 2018, il Centro Jonathan di Mola di Bari organizza un incontro che prevede un primo breve inquadramento teorico sul tema del bullismo, con le sue varie forme, ed una successiva sezione più operativa. 

A Turi nei siti delle scuole è presente la domanda per la segnalazione di bullismo e cyberbullismo, ma non sempre questo strumento viene sfruttato.

Vorremmo tutti vivere in un mondo diverso, parlare magari solo dell' università dell'Idrogeno e dei prati verdi, invece com'è torbido l'ambiente, molto spesso lo è l'animo umano e quindi bisogna organizzarsi; per farlo al meglio occorre gente competente che ci guidi con cognizione di causa.

Non tutto si può prendere dall'ideale "Carrettaune" che spazia dagli esempi di vita vissuta dei "capibili" alla tela che spesso viene tessuta dai bulli stessi.

Gli utenti avranno la possibilità di ricevere consigli utili su come riconoscere le tipiche manifestazioni del bullismo e su come operare e gestire la situazione nel migliore dei modi.

Infatti, grazie all'intervento di psicologi e pedagogisti, tale iniziativa risulterà spendibile nel quotidiano, in quanto ricca di suggerimenti da poter mettere in atto.

Non esisterà un testo unico come accade per le leggi degli Enti Locali, ma sicuramente ci saranno delle linee guida, partendo dalle quali si potrà approfondire più nello specifico ed arrivare a toccare quasi … "il pratico".

Il tanto citato cyberbullismo, estensione del fenomeno, spesso praticato proprio da chi se ne lamenta, visto che le nuove tecnologie non sono digeribili per tutti, credo che sia compreso nel termine bullismo che rimane quello universale.

 Si accede su prenotazione al n. 080.9759064.