"Un Paese ci vuole" Proiezione completa all'aperto c/o Caffè Roma - 25 Giugno 2018 - Mola di Bari.

Lunedì 25 Giugno 2018 avrà ancora seguito il progetto "Un Paese ci vuole"

🥁 Udite udite! Come direbbe il banditore nel tempo che fu e che sarebbe potuto essere interpretato dal compianto Enzo Del Re che in quanto ad artista incompreso nel proprio paese non è secondo a nessuno.

Si, perché, senza voler fare alcuna polemica, tutto quello che si da per scontato non attira in noi quella curiosità per la grandiosità delle cose che sono nascoste alla nostra mente più che ai nostri occhi.

Per la prima volta "Un Paese ci vuole" sarà proiettato in forma completa ed all'aperto, precisamente sulla piazzetta del Caffè Roma, in Piazza XX Settembre in Mola di Bari.

In questa maniera tutti coloro che fino ad ora non hanno potuto godere delle immagini di questo piccolo capolavoro, potranno farlo in totale relax e durante una "serata normale".

Pensavamo che Venerdì 8 giugno, alle 20.30, nella splendida cornice di Palazzo Pesce,
si fosse conclusa una storia che è voluta essere raccontata a puntate per attecchire maggiormente nell'anima di chi ha assistito.

Joe Pansa e Giulia Sangiorgio ideatori e realizzatori di tutto il progetto, proiettarono la quarta e ultima puntata del documentario, dedicato a Mola di Bari, insieme alle tre puntate precedenti!🎉,

invece saranno ancora protagonisti di una serata che cercherà di ricongiungerci con il nostro paese.

Non c'è bisogno che arrivi Che Guevara per fare la rivoluzione, ognuno di noi può esserlo nel suo piccolo, del resto neanche al "Che" interessava la dimensione di mito per quella parte di persone che si riconoscono nei suoi ideali rivoluzionari, che si andava facendo strada nella sua vita e soprattutto alla sua morte.

La rivoluzione più importante, infatti è quella culturale e non deve essere per forza una ...palla, può essere divertente, goliardica.

Lo scrissi in un precedente articolo, nel quale feci anche degli esempi

- Elia: Ti piace il pallone?
- Michele: Puoi dirlo forte.

- Elia: Ti piace il palloooneeeeee?

Si può essere divertenti come lo scanzonato Emilio Solfrizzi in "Piede di Dio", grazie ad un dialogo semplice come questo, ma quanto significato ci può essere dietro ad un gesto apparentemente senza spessore?

Talvolta quello serve per attirare, per poi veicolare il messaggio vero; ognuno ha il suo modo di comunicare, del resto non c'è mai stata "satira politica più feroce" di quella di Toti e Tata, solo che non tutti se ne sono accorti.

Comunque erano divertenti comunque…

Ecco, è proprio questo il punto….
Da Nord a sud, dal passato al presente, da Milano a Djerba…

ognuno ha la propria sensibilità e la sua "voglia" di apprendere le cose, metabolizzarle, ma proprio per questo non se le deve perdere se appartengono alla propria identità o al luogo in cui conduce la propria vita.

le informazioni potrebbe metabolizzarle dopo, o non farlo mai, ma comunque avrà visto il suo percorso con occhi di altri, filtrati attraverso i suoi.

Se i Depeche Mode cantano di un amico che sperano non li deluda mai (never let me down again)
Se per David Bowie "Possiamo essere eroi, solo per un giorno"

io credo che dovremmo essere una specie di comunità dell'energia; la nostra, personale, autentica e non "made in China".

Come i Radicanto dovremmo farci vanto e carico della nostra cultura ed essere fieri di quello che siamo, possibilmente godendone e condividendo con gli altri le nostre sensazioni.

E' per questo, credo che Joe Pansa e Giulia Sangiorgio ci aspettiamo con gioia per guardare finalmente tutto il lavoro, tutti insieme… come se fosse la notte di San Lorenzo sotto le stelle! 🎬





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“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.”

(Cesare Pavese, La luna e i falò)

Quanto c’è di nostro – anche nostro malgrado – nei luoghi che abitiamo? Che tipo di rapporto ci lega al paese in cui viviamo?

UN PAESE CI VUOLE è un progetto nato dalla voglia di riflettere sul senso di appartenenza a una comunità e dal desiderio di indagare e conoscere i luoghi della memoria di Mola.
“Luogo della memoria è una unità significativa, d’ordine materiale o ideale, che la volontà degli uomini o il lavorio del tempo ha reso un elemento simbolico di una qualche comunità.
[…] Il luogo della memoria ha come scopo fornire al visitatore, al passante, il quadro autentico e concreto di un fatto storico. Rende visibile ciò che non lo è: la storia […] e unisce in un unico campo due discipline: la storia, appunto, e la geografia.”
(Pierre Nora, Les Lieux de Mémoire)