Macchine che ascoltano le stelle

There’s a starman waiting in the sky
He’d like to come and meet us
But he thinks he’d blow our minds
There’s a starman waiting in the sky
He’s told us not to blow it
Cause he knows it’s all worthwhile
He told me:
Let the children lose it
Let the children use it
Let all the children boogie.
(David Bowie)

Spazio, ultima frontiera, 

verrebbe da dire…. e verrebbe anche voglia di salire sull'Enterprise di Star Trek per 

"esplorare strani nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, per arrivare dove nessuno è mai giunto prima." 

Purtroppo, per il momento è molto difficoltoso farlo, anche se alla Nasa stanno facendo quelli che per noi sono passi da gigante, anche se potrebbero essere dei micro passi in confronto a quello che potrebbe "nascondere" l'universo

Una delle più grandi operazioni di ricerca di forme di intelligenza extraterrestre mai condotte finora, comunque è partita; quando si parla di questo argomento si incorre spesso nell'ilarità di chi è scettico, ma in realtà si affronta il sogno o la paura di moltissime persone.

Il tutto è avvenuto in Australia, precisamente a Parkes.

L’iniziativa rientra in Breakthrough Listen, un progetto di ricerca di vita intelligente nell’universo coordinato dall’Università di Berkeley in California.

In realtà, le osservazioni a Parkes sono iniziate nel novembre del 2016, ma fino ad oggi si sono concentrate su stelle distanti pochi anni luce dalla Terra.

Una recente implementazione della strumentazione digitale chiamata a registrare l’enorme mole di dati raccolta dal radio telescopio, ora in grado di gestire qualcosa come 130 gigabits al secondo, permetterà di aumentare l’area di ricerca, estendendola a tutta la parte di disco galattico visibile da questa regione dell’emisfero australe.

In particolare, il radio telescopio sarà puntato verso una delle zone più dense della galassia, in una regione che contiene decine di milioni di stelle.

Parliamo di oltre 1.500 ore di osservazioni alla ricerca di segnali radio su un’area di 3mila gradi quadrati, che finiranno per generare una mole di dati pari a 100 petabytes.

L'esempio a cui si ricorre, per dare un’idea di quanti siano, si dice che per immagazzinarli servirebbero più di 100mila hard disk da un terabyte di quelli che si trovano in commercio.

C’è un uomo delle stelle che aspetta in cielo
Vorrebbe venire e incontrarci
Ma pensa che potrebbe impressionarci
C’è un uomo delle stelle che attende in cielo
Ci ha detto di non distruggerlo
Perché lui sa che ne vale la pena
Mi disse:
lascia che i bambini lo perdano
lascia che i bambini lo usino
lascia che tutti i bambini ballino

C'è veramente?

E questa operazione sarà un successo o ci sarà come al solito che metterà i bastoni tra le ruote?

"Il successo è cadere nove volte e rialzarsi 10."
(J. Bon jovi)

Per scoprirlo ci si affiderà alle osservazioni compiute dal radio telescopio posizionato nella cittadina del Nuovo Galles del Sud e facente capo a Csiro, agenzia per la ricerca scientifica del governo di Canberra.

La scomparsa dello scienziato Duran Duran (proprio il personaggio da cui la band inglese prenderà il nome), inventore di un'arma positronica di tale potenza distruttiva da mettere in pericolo interi mondi, allarmerà i governi dell'anno 40.000.

Ci sarà Barbarella a sventare i piani diabolici del cattivo di turno come nel film del 1967?

Si, lo so quando si parla di questi argomenti il passo tra scienza e fantascienza è breve, ma proprio per questo continua costante è allo stesso tempo affascinante.

Se associazioni come gli "Odè" si costituiscono per dare vita ad un'iniziativa volta a donare musica, canto e recitazione nel territorio pugliese, partendo da Rutigliano in provincia di Bari, perché non pensare che se ogni tradizione va rispettata e promossa in tutto il mondo, non possa quest'ultimo non aver voglia di interfacciarsi con il resto dell'Universo, magari cercando di apprendere, ma con la voglia di scambiare le proprie conoscenze con eventuali altre forme di vita?

Danny Prices, responsabile del progetto nell’ambito del programma Breakthrough Listen a Berkeley, ha dichiarato:

«Stiamo esplorando la nostra galassia con un livello di dettaglio mai raggiunto prima, cercando in questi enormi dataset le tracce di civiltà tecnologicamente avanzate speriamo di trovare le prove che il nostro pianeta, tra le centinaia di miliardi che popolano la galassia, non è l’unico sul quale si sia sviluppata la vita intelligente»

Il pilota Antonio Giovinazzi, quando si ritrovò ad esordire in formula 1, quella che per noi è fantascienza, ma per lui dovrebbe essere il proprio lavoro, non riusciva a crederci e non stava nella pelle...

"Già non avevo dormito bene per il fuso orario, meno male che questa notte avevo già preso sonno senza saperlo perché se me l'avessero detto ieri avrei fatto ancora più fatica... Mi hanno dato la notizia e mi sono ritrovato in auto per le terze prove libere, mi sono impegnato per non fare errori e sono contentissimo"

Immaginate come ci si dovrà sentire se queste ricerche avranno i risultati sperati.

I dati raccolti verranno trasferiti al Pawsey supercomputing center di Perth, dove saranno analizzati alla ricerca di segnali di origine extraterrestre.

La fase più lunga e complessa consisterà nell’eliminare la RFI, ovvero la radio frequency interference di origine umana, tipo i segnali prodotti da satelliti, aeroplani ed anche tutto quello che è prodotto dai telefoni cellulari.

Proprio per la difficoltà di maneggiare una mole così enorme di dati, Breakthrough invita chiunque ne abbia la competenze a sviluppate algoritmi capaci di individuare e classificare questo tipo di segnali.

Trovare le prove che non siamo soli nell’universo….

questa è la sfida...