Discarica Martucci: Non è Finita! (Include Comunicato Associazione “ Chiudiamo la discarica Martucci”)
Qualche giorno fa tutti i mass media titolavano riguardo alla Discarica Martucci:
C'era chi non credeva alle proprie orecchie:
Davvero il Tribunale di Bari ha assolto tutti i 16 imputati nel processo?
E quindi ha disposto il dissequestro e la restituzione agli aventi diritto delle vasche A e B e della discarica e dei pozzi d’interesse?
Quindi visionari sia i malati che i parenti o semplicemente i concittadini di tutte quelle persone che si sono ammalate in maniera anomala (e massiccia) nei paesi di Mola, Conversano, Polignano e Monopoli?
Ho sempre sostenuto che la notizia, in realtà, non era stata diffusa in maniera corretta dai giornali, ma si sa; quando una news prende piede, è difficile fare in modo che venga recepita diversamente.
Nella migliore delle ipotesi ti dicono che "stai contando i peli", ma di fatto è quello che è stato deciso.
Bene; adesso cosa intendiamo fare?
Mettere fine a questa Odissea con un sentimento di rassegnazione o raccogliere le forze, rimboccarci le maniche e ricominciare a lottare?
Non è un caso che io abbia citato l'opera di Omero; non voglio solo sottolineare quanto lunghe sono state le vicende legate a questa questione, ma vorrei che si prendesse spunto proprio dal protagonista dell'epico racconto.
Ulisse è sempre spinto tra il desiderio di espandere la sua conoscenza oltre i limiti, a tutti i costi.
Più che la forza utilizza l’astuzia e riesce a capovolgere tutte le situazioni a proprio favore.
E' proprio quello che dobbiamo fare anche noi; attendere tutti i procedimenti definitivi, conoscere per filo e per segno tutti gli incartamenti e informarci su tutto quello che è lecito ancora fare per capovolgere il tutto a nostro favore.
Chiamate il Prefetto, la polizia stradale, Goldrake, Mazinga e chiunque possa servire, ma prima di tutto bisognerà essere a conoscenza quanto più possibile.
Dello stesso avviso è l'Associazione “ Chiudiamo la discarica Martucci”, che infatti ha diramato il seguente comunicato che fa il punto della situazione e la spiega a chiare lettere:
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Sulla sentenza Martucci e sullo stato delle cose
DICIAMOLA TUTTA LA VERITÀ
Non possiamo fare a meno di intervenire, in via correttiva, su quanto veicolato da diversi mezzi d’informazione sulla sentenza di 1° grado emanata dal Tribunale di Bari lo scorso 10 maggio relativa al presunto disastro ambientale in contrada Martucci. Infatti la notizia che ha fatto più scalpore, cioè la divulgazione di una ASSOLUZIONE PIENA, è quanto meno da chiarire, se non proprio da contestare. Tecnicamente l’assoluzione perché “il fatto non sussiste” è sicuramente di formula piena, ma non si può disconoscere che il dispositivo emanato dal GUP Diella contiene una postilla atipica per una sentenza, ovvero un richiamo esplicito “agli organismi di controllo e agli Enti Locali competenti “i quali hanno piena contezza sia di tutto il materiale d’indagine, sia di tutti gli accertamenti e le valutazioni tecnico-scientifiche acquisite agli atti, sia di tutte le indicazioni fornite dai periti e consulenti in merito agli interventi da effettuare per risolvere le criticità, portare a norma la realizzazione e/o la stessa presenza e/o la utilizzazione delle vasche…. Effettuare le loro autonome valutazioni in merito all’eventuale possibile ripresa di esercizio/utilizzazione/messa in sicurezza …. e degli eventuali interventi da far effettuare sui pozzi di monitoraggio, sulla estrazione del percolato…. sugli eventuali pericoli di esplosione…”. Ci chiediamo allora: TUTTO QUESTO PUÒ DEFINIRSI ASSOLUZIONE PIENA? Certamente per gli imputati, soltanto in punto di diritto, MA NON PER LA SITUAZIONE REALE DESCRITTA, con esplicito richiamo alla classe politico- amministrativa di Regione, Comuni e Città Metropolitana a intervenire per le loro dirette competenze su di una situazione nota e evidente dagli atti processuali (e non solo, vedi Tavolo Tecnico Regionale). Dunque, per quel che se ne deduce, siamo di fronte ad una FALSA INTERPRETAZIONE e a un forte (e solenne) monito agli Enti locali ad intervenire, prima che sia troppo tardi.
Ma non è solo questa la “deformazione” della lettura della sentenza; ce n’è un’altra, altrettanto rilevante: è passata la notizia, anch’essa priva di fondamento, che vi sia stato un DISSEQUESTRO generalizzato. In verità il sequestro resta in vigore, perché il troncone principale del processo (per tutti gli altri reati ascritti), tuttora in corso davanti al Giudice di primo grado, non ha operato alcun dissequestro.
Queste false interpretazioni hanno dato immediatamente luogo ad una serie preoccupante di congetture sul ripristino delle vasche e riapertura degli impianti di smaltimento: TUTTO CIÒ È INAUDITO, alla luce delle conclusioni delle perizie giudiziarie e dei risultati del Tavolo Tecnico regionale.
Per questi motivi, nell’assenza inammissibile (ormai da cinque mesi) in regione di un assessore all’ambiente, ci rivolgeremo direttamente al presidente Emiliano, perché scongiuri tale folle ipotesi, per le ragioni esplicitate, e faccia riprendere immediatamente i lavori del Tavolo Tecnico (SCANDALOSAMENTE FERMI DA OLTRE UN ANNO).
Chiederemo un INCONTRO URGENTE e per ottenerlo siamo pronti anche a convergere presso la sede della Giunta Regionale fino a che non saremo ufficialmente ricevuti.
Mola, 16 maggio 2018
Associazione “ Chiudiamo la discarica Martucci”
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