DA MATTEO RENZI: "NOI ABBIAMO PORTATO L'ITALIA FUORI DALLA CRISI" AL PD MOLESE; QUANDO L'UNITA' E' SOLO UNA PAROLA DEL VOCABOLARIO? (10 ANNI UTILI O SPRECATI?)
Microcosmo nel macrocosmo, ciò che accade a livello nazionale, spesso accade anche a livello locale.
Il Partito Democratico nacque nel 2007 con i migliori auspici e con degli ideali che sebbene tendessero a sfocare l'identità della sinistra, spostandosi sempre più verso quella dicitura centro-sinistra che ti mette al riparo da tutte le etichettature comuniste, tendevano alla nobiltà ed all'essenza stessa della parola "politica".
I Democratici di Sinistra e Democrazia è Libertà - La Margherita misero in atto quella che possiamo considerare l'evoluzione di quello che era L'Ulivo.
Devo dire che per me è abbastanza difficile pensare al Pd come sinistra e non lo faccio prendendo ad esempio lo stereotipo delle privatizzazioni che non sono farina del sacco comunista, è vero che la società va avanti e ci si deve evolvere, solo che non è smantellando la storia che si può parlare per forza di progresso.
Nella riunione di insediamento venne formalizzata l'elezione di Walter Veltroni a primo Segretario Nazionale.
La seduta venne introdotta da Romano Prodi, fondatore dell'Ulivo e Presidente del Consiglio dei ministri in carica che si espresse con queste parole:
« Il Partito Democratico è un grande contributo al Paese, ai milioni di donne e di uomini che hanno deciso di andare oltre il passato, pure glorioso, dei partiti legati alle storie nobilissime del secolo scorso, per entrare finalmente nel futuro. Un futuro che ci parla di problemi nuovi, che ci ripropone domande troppo spesso rimaste senza risposta, di bisogni di partecipazione democratica tuttora insoddisfatti, di sogni e speranze, del bisogno di dare senso alla propria esistenza e alla politica. (...) Il Partito Democratico sarà un esempio riformista per tutta l'Europa. Sono convinto, e ne ho già avuto testimonianza, che saremo noi ad anticipare l'Europa e non viceversa. È la nostra idea di Partito Democratico a collocarci direttamente nel cuore di questo percorso globale che vedrà i vecchi contenitori adeguarsi alle nuove necessità. Il Partito Democratico deve essere concepito come un soggetto che si colloca al centro del campo riformista e democratico, europeo e mondiale per rafforzarlo e allargarlo. » |
(Romano Prodi) |
Dopo 10 anni di vittorie, sconfitte e governi misti (avete visto che il maggioritario era una fesseria specialmente in Italia?), siamo ancora qui a parlare in questi termini, a seconda delle vicende elettorali e di pastrocchi misti che porteranno ad eleggere il prossimo Governo.
Matteo Renzi durante il suo intervento alla conferenza programmatica del Pd
si è espresso sia sulla nuova legge elettorale, sia sul partito e l'eventuale coalizione, sia sulla crisi economica, in questi termini:
"La legge elettorale che il Parlamento ha approvato impone le coalizioni. Io condivido il discorso di Gentiloni: il Pd deve essere il perno del prossimo governo.
Chiedo al Pd di non mettere veti nei confronti di nessuno, di superare gli insulti che abbiamo ricevuto perché non si vive di risentimenti o di rancore. Siamo in totale e trasparente disponibilità.
Noi non siamo un partito di plastica, siamo il Partito democratico, andiamo dappertutto, anche se c'è da prendersi qualche insulto.
In un momento in cui tutti gli altri dicevano che l'Italia era finita, noi l'abbiamo portata fuori dalla crisi.Il Pd non altri e dirselo non è arroganza, è consapevolezza di quello che abbiamo fatto".
Ok, anche prendendo tutto per buono, sapete qual è la cosa che mi rende perplesso?
Il fatto che la crisi non sia finita? Si, ma sicuramente qualche passo avanti è stato fatto, comunque non è tanto questo, quanto il fatto che ci sia sempre la necessità di affermare che si tratti di UN partito, con continui riferimenti all'unità, a quello che si è fatto, a non mettere veti contro nessuno, per certi versi si ripete ancora il concetto dell'apertura a tutti di Prodi di 10 anni fa.
Quindi in buona sostanza non solo la fusione non è mai avvenuta, ci sono diversi correnti che tirano in direzioni diverse.
E se si parla di nuovi soggetti politici che fuoriescono dal Pd e poi si ascolta l'ex premier parlare comunque di coalizioni che bisogna costruire per affrontare le elezioni, non viene il dubbio che la manfrina è sempre la stessa e che si costituiscono partiti nuovi per avere più voce in capitolo nel caso si confluisse tutti in un unica maggioranza?
Microcosmo nel macrocosmo, Mola di Bari, cittadina nella quale io risiedo.
Eletto il nuovo segretario cittadino in un clima di confronto tra diverse fazioni; la discussione si protrae da mesi e si porta anche degli strascichi derivanti dall'ultima amministrazione comunale.
Anche qui a Mola si pensa al fatto che il Pd debba essere il fulcro del della prossima campagna elettorale del centrosinistra ed anche qui mi chiedo: ma se ci sono delle differenze, che fanno si annullano quando si fa la coalizione per le prossime elezioni?
E se anche diverse forze dovessero partecipare autonomamente, che si fa nel momento in cui si dovesse andare al ballottaggio?
Da una più attenta lettura delle posizioni appare però chiara una cosa:
Come accade a livello nazionale, anche alle mie latitudini si parla di unità, di confronti, certo, ma sempre all'interno del partito affinché ne esca più forte e che si possa dire la propria in maniera più democratica possibile.
I due comunicati qui sotto non sono solamente un botta e risposta, ma due modi di vedere le cose e lavorare affinché ognuno conosca le ragioni dell'altro.
La voglia di informare la cittadinanza perché è giusto che sia partecipe della vita politica e la voglia anche di dire direttamente le cose perché spesso vengono altrimenti fuorviate.
Il primo è quello di Rocco Zaccaria,
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Comunicato Stampa
Mola di Bari, 26 ottobre 2017
Desidero prima di tutto ringraziare tutti i molesi che in questi giorni, incontrandomi o telefonandomi, o anche tramite i social, mi stanno formulando le loro attestazioni di stima e di augurio per l’elezione come Segretario del Circolo PD di Mola avvenuta sabato scorso, 21 ottobre.
Desidero anche ringraziare la dott.ssa Elvira Tarsitano che in tutti questi mesi ha condiviso con noi, in qualità di commissario PD del Circolo dopo le dimissioni del precedente segretario, un lungo e travagliato percorso fino alla mia elezione.
Un ringraziamento e un caro augurio va anche al dott. Ubaldo Pagano per la Sua riconferma a Segretario Provinciale del PD di terra di Bari a cui il nostro circolo ha contribuito con l’elezione dei nostri quattro delegati che parteciperanno alla convenzione del prossimo 4 novembre.
Infine, ringrazio soprattutto tutti i nostri iscritti che sabato scorso si sono recati presso la nostra sede del Circolo per esprimere il loro voto per i nostri organi provinciali.
La mia è stata una elezione che non ci aspettavamo in quanto è stata per acclamazione, come previsto dal nostro Statuto.
Ci eravamo preparati, almeno noi della mozione che si ispira a Fronte Democratico degli amici del Presidente Michele Emiliano, ad una elezione che maturasse con la nostra partecipazione ad un congresso nel quale poterci confrontare, magari anche in modo aspro, con un competitor.
Purtroppo, e ce ne dispiace molto, il competitor, sabato scorso, ha preferito non presentarsi decidendo invece di inviare un suo delegato che ha letto un comunicato che ancora una volta continua a guardare al passato, mettendo in luce soltanto gli errori commessi (aggiungo, da tutti).
Invece ci aspettavamo che ci fosse anche una partecipazione capace di guardare al futuro del nostro Circolo, della nostra Comunità, del nostro progetto politico comune da illustrare e condividere con i nostri iscritti, ma soprattutto con i nostri cittadini e tutti i soggetti che nella nostra città fanno politica.
Il germe della nostra proposta è nella mozione che abbiamo presentato e che alleghiamo integralmente di seguito.
Tutta protesa a tracciare un percorso che guarda avanti e che mette al centro delle nostre attenzioni il molese soprattutto colui che nella nostra comunità non ha “voce”.
Col precedente congresso e la precedente segreteria, frutto di un accordo interno, seppure sofferto, il partito era stato accusato duramente di voler impedire che gli iscritti potessero eleggere col loro voto il segretario di circolo. Accusa corretta e legittima a cui volevamo col congresso di sabato scorso porre rimedio, in qualche modo, favorendo un dibattito serio e costruttivo a cui sarebbe seguito l’esercizio sovrano della democrazia, il voto.
Voto che per il congresso provinciale si è verificato ma che per quello di Circolo non c’è stato perché inspiegabilmente disatteso da una delle due componenti in campo, quella dei cosiddetti “autoconvocati”.
Si è tentato in tutti i modi di far saltare la celebrazione di quest’ultimo congresso, addirittura proponendo, da parte di qualcuno, che il commissariamento potesse protrarsi ancora per un anno e forse anche di più.
Ci siamo rifiutati per rispetto verso i nostri iscritti ma soprattutto verso i nostri cittadini che ci chiedono un’assunzione diretta e piena di responsabilità per poter costruire un nuovo progetto politico inclusivo in grado di poter governare la nostra città per i prossimi cinque anni.
A loro abbiamo risposto andando avanti fino in fondo. Abbiamo tentato in tutti i modi di creare le condizioni necessarie per celebrare un congresso il più possibile partecipativo cercando di trovare possibili canali di dialogo.
E anche ora che il Congresso si è comunque celebrato e sono stato eletto Segretario del Circolo PD di Mola continuerò in tutti i modi a ricercare tutte le vie possibili perché la nostra azione risulti il più possibile inclusiva e costruttiva.
Rifiutiamo la teoria del “meno siamo, meglio stiamo”. Certamente non si può esigere rispetto e riconoscimento politico se non si è altrettanto rispettosi e inclusivi.
Il nostro nemico non è tra di noi che siamo tutti del PD. Il nostro nemico è fuori. E’ la disoccupazione, è l’illegalità, è la criminalità, è l’incuria urbana, è la burocrazia, è il disagio sociale, familiare e sanitario, è la povertà e la disperazione diffusa tra i nostri cittadini il nostro nemico. E ogni giorno che passa senza che noi, tutti insieme, riusciamo a reagire, quel nemico cresce e si fa sempre più feroce.
E’ questa la grande sfida. La grande responsabilità che abbiamo tutti insieme davanti a noi. E questa responsabilità non si può lenire guardandosi sempre alle spalle o mandando gli altri avanti.
La responsabilità è di tutti. E proprio perché è di tutti serve che tutti si rimbocchino le maniche e diano una mano, a cominciare dal Sottoscritto che ho deciso di andare avanti per dovere ma soprattutto per amore per Mola e per i Molesi.
Mi auguro vivamente che questo dovere venga sentito anche da chi ha deciso di non partecipare al congresso.
Nei prossimi giorni avvieremo diverse iniziative politiche ma anche organizzative sia all’interno del nostro Circolo, ma soprattutto all’esterno. Il nostro obiettivo è quello di trasformare il Circolo PD di Mola in un laboratorio aperto e permanente di politica per fare del nostro Circolo uno spazio aperto, ampio e inclusivo per tutti, nessuno escluso, per costruire insieme un nuovo progetto politico da proporre alla nostra Comunità.
Per questo nuovo progetto per Mola, che costruiremo con l’aiuto di tutti, chiederò anche l’aiuto dei nostri più bravi esperti a tutti i livelli, perché Mola e i molesi meritano tutta l’attenzione e l’aiuto possibile e necessario a completare quel percorso virtuoso di sviluppo e crescita già avviato in passato. Quel percorso che deve aiutarci a risolvere tanti gravi problemi che minano, oggi, lo sviluppo futuro della nostra città.
Se sapremo stare insieme in modo inclusivo avremo la forza per cambiare le cose e guardare avanti con ottimismo. Diversamente non cambierà nulla e il futuro sarà uguale al recente passato, purtroppo.
Il Segretario del Circolo PD – Rocco Zaccaria
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l'altro dall’ex consigliere comunale del PD: Antonio Tricase, portavoce di coloro che vengono chiamati autoconvocati.
Il consiglio è quello di leggerli per farsi un'idea e magari cercare chiarimenti con gli stessi interpreti di questo momento politico del centro-sinistra.
E' con la discussione dei fatti concreti o quantomeno riferiti dalle persone interessate che si fa corretta informazione.
Qui ci sono diversi spunti e le differenze tra le due posizioni, sono talmente chiare che solo chi si macchia di supponenza ed arroganza può non trovare...
(o non sa leggere, sono scritti, infatti in maniera molto semplice)
che poi si possa andare ancora più a fondo, questo è chiaro...
ed io di considerazioni personali li riempio pure i miei articoli, ma prima di aprire bocca bisogna leggere ed informarsi, avere una base e non costruire castelli di sabbia basati sul nulla.
C'è chi cerca le streghe dove non ci sono e non solo in questo periodo, con Halloween che imperversa
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IL PAESE HA BISOGNO DI POLITICA
In riferimento ad alcune dichiarazioni rilasciate dal neo-segretario del PD, sento la necessità di fare chiarezza su alcune questioni.
La forte contrapposizione politica creatasi all’interno del Partito Democratico è una conseguenza naturale del disagio vissuto da una buona parte dei militanti durante l’ultimo mandato amministrativo che si è concluso a circa 20 mesi dalla sua travagliata e sofferta nascita.
E’ necessario riflettere su tutto quello che è avvenuto non per trovare capri espiatori, ma per capire gli errori commessi, soprattutto dal nostro partito e acquisire la consapevolezza necessaria a non commetterli più in futuro. Governare un paese è una grossa responsabilità e non lo si può fare a cuor leggero, lasciando che a prevalere siano questioni di natura personale. Governare un paese significa incidere sulle sorti dei cittadini, soprattutto sulle istanze dei più deboli, quali disoccupazione, disagio sociale, povertà, efficienza dei servizi, burocrazia ecc..
Le macerie sono sotto gli occhi di tutti. E’ necessario ripartire definendo una nuova linea politica credibile per l’imminente campagna elettorale che si preannuncia difficile. Questo non significa guardare al passato. E’ invece utile ricordare che il presente è la iattura di un commissariamento prefettizio, conseguenza delle scelte “passate”, che hanno visto il PD corresponsabile. Non si può far finta di nulla evitando il confronto: questa è la verità! Noi ci siamo rifiutati di condividere un congresso farsa che evitava il confronto non dando “voce” nemmeno agli iscritti.
Il Congresso è una delle occasioni più importanti nella vita di un partito. Dovrebbe rappresentare un momento di autentica celebrazione della politica attraverso il dialogo, l’analisi e il confronto delle idee, da farsi tra i tesserati. Invece ci è stato proposto un congresso che mirava solo a far votare quest’ultimi. Non è questa la strada per ottenere le auspicate finalità di “… una partecipazione capace di guardare al futuro del nostro Circolo, della nostra Comunità, del nostro progetto politico comune…”.
Non è questa la strada per “creare le condizioni necessarie per celebrare un congresso il più possibile partecipativo”. Sono tutti buoni auspici che però si scontrano con la proposta organizzativa congressuale avanzata: una sola ora per il dibattito in uno spazio di pochi metri quadrati! Non è questa la strada per mirare a “…ricercare tutte le vie possibili perché la nostra azione risulti il più possibile inclusiva e costruttiva”, e nel contempo dichiarare: “Si è tentato in tutti i modi di far saltare la celebrazione di quest’ultimo congresso, addirittura proponendo, da parte di qualcuno, che il commissariamento interno potesse protrarsi ancora per un anno e
forse anche di più”.
Ma può essere credibile tutto questo? Può essere credibile che un gruppo consistente di persone (i cosiddetti “autoconvocati”), in continua crescita di adesioni, desiderosi di fare politica, composto da giovani, veterani e soprattutto personalità storiche che con il loro contributo politico hanno dato lustro al nostro paese, possa realmente pensare di sottrarsi al confronto?
La sintesi di tutte le nostre posizioni è riportata chiaramente nel documento letto in sezione in occasione del congresso e trasmesso agli organi di stampa.
Se questi sono i buoni propositi per mirare ad un PD unito, vuol dire che la strada intrapresa non è quella giusta.
L’esigenza di coloro i quali partecipano alle riunioni autoconvocate è una conseguenza della palpabile esigenza di dibattito. Infatti, non a caso, questo gruppo è stato così battezzato da qualcuno. L’origine di questa denominazione risale alla vigilia della caduta della amministrazione, quando il sottoscritto, Antonio Tricase, allora consigliere comunale del PD, in vista della seduta di Consiglio comunale che vedeva la discussione di una mozione di sfiducia del Sindaco proposta dalla destra, sentiva la naturale necessità, in mancanza della figura del coordinatore di circolo in quanto dimissionario, di ascoltare la base per condividere la linea politica del PD da portare in consiglio comunale.
Ad allora risale la proposta di un’assemblea autoconvocata aperta a tutti gli iscritti, che vide una partecipazione numerosa degli stessi, purtroppo non completa perché ritenuta, da qualcuno, non regolamentare. All’unanimità emerse la linea politica.
Pur condividendo le critiche avanzate dai dissidenti all’amministrazione Di Rutigliano, si ritenne non condivisibile la proposta di mozione di sfiducia al Sindaco, tra l’altro presentata dalla destra, e che, per grande senso di responsabilità, era necessario fare tutti gli sforzi necessari per “addrizzare la barca” mettendo da parte gli interessi politici personali, privilegiando l’interesse della cittadinanza.
Le riunioni degli autoconvocati sono continuate numerose nella sede del partito sino ad oggi. Negli incontri si è sempre percepita la voglia di fare politica nell’interesse esclusivo del paese mettendo da parte personalismi e appartenenze correntizie che rappresentano il vero cancro dei partiti, favorendo le spinte populiste.
E’ necessario voltare pagina utilizzando tutti gli strumenti previsti dallo statuto sperando di iniziare veramente un percorso proficuo che possa dar vita ad una nuova e positiva fase politica, di cui Mola ha bisogno.
Pertanto chiediamo che vengano subito programmate delle assemblee degli iscritti per confrontarsi realmente e chiarire politicamente le divergenze manifestatesi in passato, in quanto non esiste nessuna crociata personale contro qualcuno come si è voluto far intendere, con l’intento di trovare una linea politica unitaria che metta da parte gli interessi particolari salvaguardando l’interesse della collettività.
La politica deve essere puro spirito di servizio al bene comune. Continueremo la nostra battaglia all’interno del Partito Democratico, che può e deve tornare ad essere punto di riferimento forte del centrosinistra.
Per fare ciò è necessario non ripetere gli errori commessi, ma proiettarsi al futuro con slancio, avanzando proposte coraggiose, necessarie in un periodo di forte crisi della politica.
Il portavoce degli autoconvocati PD
Antonio Tricase
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Microcosmo nel macrocosmo,
10 anni utili o sprecati?
ai posteri l'ardua sentenza, sempre che riusciranno e decifrarla,
e sempre che non si dedichino solo ed esclusivamente alla caccia alle streghe....
altrimenti dovrei parlare di zucche....
che come ovvio ad Halloween sono .....
(nooo non gialle 😁😂🎃🎃🎃)
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