"IL MEDICO DEI PAZZI" AL TEATRO ANGIOINO DI MOLA DI BARI - REGIA NILLA PAPPADOPOLI - GRUPPO TEATRALE "IL PALCOSCENICO"
Il 6 ed il 7 Maggio Il Gruppo teatrale "Il Palcoscenico" torna in scena.
Sarà la volta de "Il medico dei pazzi" di Eduardo Scarpetta ad essere rappresentato sul palco del Teatro Angioino in Mola di Bari.
La trama è nota a tutti, visto che della celebre commedia scritta in napoletano da nel 1908, ne è stata fatta una trasposizione cinematografica nel 1954 da Mario Mattoli assieme a Totò.
Sarà quindi, questa anche l'occasione di ricordare "Il principe della risata" deceduto 50 anni fa.
In particolare, nel percorso che la regista Nilla Pappadopoli ha intrapreso, questo lavoro è la naturale forma di continuità con "Miseria e nobiltà", già portato in scena da "Il Palcoscenico".
La rappresentazione che avverrà ai primi di Maggio, infatti concluderà quel ciclo che il gruppo teatrale ha dedicato alle commedie di Eduardo De Filippo e nella fattispecie Eduardo Scarpetta.
Si tratta di un momento magico per questa compagnia che è entrata a far parte della FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori); "Il medico dei pazzi" sarà il primo lavoro che potrà fregiarsi di questo prestigioso marchio sulla locandina dell'evento, la cui grafica è curata da Stefano Difonso che sarà anche uno dei protagonisti in scena.
L'evoluzione della Compagnia l'abbiamo già notata, seguendola in teatro e la noteremo ancora, anche dal punto di vista numerico del cast.
Si è partiti con 8 persone e si è arrivati ad annoverarne ben 26.
Questo risultato è frutto sia dell'entusiasmo che questo gruppo riesce a creare, ma anche per il fatto che i lavori che vanno ad interpretare sono sempre complicati e corali.
Nicola Desilvio si cimenterà nel ruolo che nella versione cinematografica fu del grande Totò, ed avrà come moglie nientemeno che la grande Isabella Gaudiuso, ma tutti i vecchi e nuovi protagonisti saranno senz'altro all'altezza della situazione, come accaduto in passato.
Sarebbe stato difficile riorganizzare "Il medico dei pazzi" con un cast più ridotto, quindi c'è stata la possibilità e la voglia di coinvolgere giovani e meno giovani, in questa grande avventura teatrale.
Quindi non resta che prepararsi a vivere per l'ennesima volta l'emblema napoletano: l'imbroglio.
Ovvero come i napoletani riescono a portare avanti questa pratica con eleganza.
Certo, si parla della versione genuina di questo aspetto, non è che si vuole spacciare per pregio il fatto di essere disonesti o marchiare un popolo in maniera indelebile in questo modo.
Soprattutto la commedia gioca su una serie di equivoci che portano all'ilarità.
E' assolutamente da non perdere.
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