TERREMOTO - COME AIUTARE! (IL JACKPOT DEL SUPERENALOTTO NON SARA' DEVOLUTO ALLE POPOLAZIONI DEL CENTRO ITALIA)

Verrà ricordato come il terremoto del 24 Agosto, anche se bisogna dire che le scosse continuano anche il giorno dopo;
verranno spesi fiumi di parole, a volte anche fuori luogo, perché non è possibile fare polemiche sui social networks anche quando sono in corso tragedie di questo genere.

La verità è che siamo di fronte ad un'altra catastrofe che, ce ne fosse bisogno, dimostra quanto sia effimera la nostra esistenza.
Di fronte alle 250 le vittime di un terremoto di magnitudo 6 che ha colpito Marche e Lazio,  radendo al suolo Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti, e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, le parole sono inutili, ma in qualche maniera si deve trovare la forza anche per cercare di essere vicini a quella gente, caduta di fronte all'ennesimo scempio della natura ed ai sopravvissuti che hanno perso tutto.
Ho vissuto nelle Marche qualche anno quando ero bambino, luoghi incantevoli e persone meravigliose è questo il ricordo che mi porto dietro e che ogni tanto in passato ho rinfrescato, anche se è qualche anno che manco.

Molti bambini tra le vittime con le cifre che sembrano estratte da un bollettino di guerra:
193 a Amatrice, 46 ad Arquata, 11 ad Accumoli.
Fino ad ora si contano circa 400 feriti  e le ricerche di eventuali superstiti continuano nonostante ci siano altre scosse.

Bisogna fare un plauso ai soccorritori, perché se le cifre delle vittime sono impressionanti, bisogna dire anche che sono 215 le persone estratte vive dalle macerie.
Oltre 2000 persone e 400 mezzi dei Vigili del Fuoco a cui si aggiungono più di 5000 uomini della Protezione Civile e altre associazioni.

Migliaia sono gli sfollati, ma sul posto ci si sta attrezzando a dovere.
Disponibili 4000 posti letto, grazie alle risorse provenienti da Lazio e Marche, oltre al supporto fornito da Abruzzo, Friuli, Molise, Emilia Romagna, Toscana, e dalle associazioni Anpas, Cisom e associazione Misericordiae.

In questi casi però, dopo lo sconforto iniziale, cresce in tutta la popolazione la voglia di dare una mano.
Non vi nego che tante volte mi è venuta voglia di prendere il primo mezzo a disposizione ed andare in quei luoghi martoriati per offrire il mio aiuto, ma poi ho desistito per una semplice ragione: se non sei preparato a dovere per compiere quel lavoro, non solo non te lo fanno fare, ma saresti d'intralcio a chi è in grado di farlo; oltre al fatto che si potrebbe essere un pericolo per se e per gli altri.
E' lo stesso Carlo Rosa, responsabile Protezione Civile del Lazio l'invito ad evitare il volontariato spontaneo, spiegando: "Ci sono migliaia di volontari che fanno capo alle tante organizzazioni sul territorio. E in questo momento tutte sono coordinate dalla Protezione civile. Quello che bisogna evitare è di mettersi in moto da soli, spontaneamente".

Ci sono tantissime maniere per dare il proprio contributo, una maniera sarebbe diffondere come fare e se questo piccolo blog riuscirà anche minimamente nell'impresa, ne sarò contentissimo.

• Intanto, la prima cosa, quella che ho già fatto personalmente e che tutti possono fare all'istante (anche diverse volte): Raccolta fondi tramite sms 45500; testo: Protezione Civile pro terremotati; costo: due euro.

• Croce Rossa Italiana ha attivato una raccolta fondi (Iban: IT40F0623003204000030631681; causale: "Terremoto Centro Italia") e creato il numero telefonico 06 5510, dedicato al servizio donazioni, e l'indirizzo email aiuti@cri.it.

• E' anche possibile fare la stessa operazione tramite Poste Italiane, l'azienda presso la quale lavoro e che mi fa piacere sia in prima linea; infatti, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, ha istituito un conto corrente già attivo. (Poste Italiane con Croce Rossa Italiana -  Sisma del 24 agosto 2016 - codice IBAN IT38R0760103000000000900050;  il codice BIC/SWIFT per inviare bonifici dall’estero è BPPIITRRXXX).

• Una Raccolta fondi attraverso un conto speciale attivato per l'occasione (Conto, intestato all'UCEI: IBAN - IT42B0200805205000103538743; causale: offerta per emergenza terremoto 240816) è stata attivata anche dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. 

• Donare sangue! Ma  senza invadere le strutture preposte. Il Centro Nazionale Sangue e le quattro associazioni di volontari italiani del sangue (Avis, Croce Rossa Italiana, Fidas, Fratres), infatti, hanno invitato a programmare la propria donazione, dichiarando: "L'emergenza sangue nelle zone maggiormente colpite dal sisma di ieri è rientrata! Ringraziamo i tantissimi donatori che hanno risposto ai nostri appelli e si sono recati nei centri di raccolta per offrire il loro contributo che ha permesso di mantenere la situazione sotto controllo. Adesso è opportuno mettersi in contatto con le proprie sedi per garantire la continuità del servizio anche nei prossimi giorni ed evitare che si verifichino dei cali delle scorte"

• Inviare Cibo e vettovaglie: La Croce rossa ha attivato un centro di raccolta a Roma, in via Bernardino Ramazzini, 37, aperto tutti i giorni dalle 8 alle 20 ed altri ce ne sono in vari luoghi, vicini alla tragedia. Al momento si sente parlare di altri centri a Napoli ed in varie regioni. I volontari stanno raccogliendo piatti, forchette, bicchieri di plastica, generi di prima necessità non deperibili e a lungo conservazione, acqua e prodotti per l’igiene personale. La situazione sarà monitorata nei prossimi giorni, l'importante è non inviare per posta nessun pacco in quanto questo intaserebbe il lavoro degli operatori.  Bisogna contattare le sedi locali della Croce Rossa, per vedere come fare.

• Donare vestiti: In questo caso ci si deve rivolgere alla Caritas, vale infatti lo stesso principio espresso in precedenza. Il fai da te, insomma non va mai bene! Non bisogna inviare pacchi o vestiario perché la risposta di aiuto si fornisce in funzione del bisogno. Interpellare le Caritas delle proprie diocesi, dunque è necessario  perché sono loro che hanno sotto mano tutta la situazione ed è a loro che arrivano le richieste dalle Caritas laziali e marchigiane.

Sono sicuro che ci sono e ci saranno altre maniere e metodi e sono certo che in tutte le zone d'Italia si stanno organizzando, o si organizzeranno nei prossimi giorni, centri di raccolta, ma intanto si può partire da quello che ho elencato.

Intanto il Governo ha confermato lo stanziamento di 50 milioni per l’emergenza.

La proposta di devolvere il jackpot del Superenalotto, non porterà, invece a nulla.
Il denaro che compone il montepremi non può essere toccato, perchè il gioco è gestito da privati.
La Sisal S.r.l. è concessionaria e responsabile della gestione dell’intero concorso. 
Di conseguenza non parliamo di decisioni che spettano (solamente) al  Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma bisognerebbe mettere in moto una macchina che racchiude una struttura di concessioni molto articolate che intercorre tra lo Stato e la Sisal, i cui guadagni sono compresi nel Jackpot.
Certo, sarebbero stati aiuti immediati e piovuti dal cielo, ma spesso si vedono le cose di più facile attuzione di ciò che sono, specialmente se non siamo i diretti interessati.

Ad ogni modo, l'importante è il ruolo svolto da tutta la popolazione che freme dalla voglia di dare una mano in qualsiasi maniera.
La tragedia ci ricorda la nostra natura ed essa è fondamentalmente buona e caritatevole.
Non dovremmo aspettare che sia l'Isis, l'incidente, la Guerra o la calamità naturale di turno a ricordarcelo, ma almeno in questi casi, facciamo gli uomini; in fin dei conti non ci costa niente (o non ci costa molto in termini economici), ma avremo lenito la sofferenza di chi soffre ed avremo fatto del bene anche a noi stessi.